25 Apr Seminario “Il mito delle radici” all’Università Carlo Bo di Urbino
Università, istituzioni e musei discutono delle opportunità socio-economiche legate al turismo delle radici e al progetto nazionale Italea Marche
Urbino, 25 aprile 2024 – Si è tenuto martedì 23 aprile, presso il Dottorato di Semiotica dell’Università Carlo Bo di Urbino, il seminario Il mito delle radici, dedicato al fenomeno sociale e antropologico del Turismo delle Radici, tema strettamente correlato alle dinamiche emigratorie che hanno interessato l’Italia tra l‘800 e il ‘900.
Diversi gli attori coinvolti a vario titolo nella discussione, a partire dalle Università di Urbino e Palermo, promotrici dell’iniziativa, per arrivare al Ministero degli Affari Esteri e Cooperazione Internazionale, all’Aps del progetto Italea Marche Radici in Valigia, al Comune di Urbino, al Festival Itacà e al Museo dell’Emigrazione Marchigiana, che ha sede a Recanati.
In questo importante consesso si è parlato delle opportunità e delle problematiche legate al turismo delle radici in virtù del progetto nazionale Italea, promosso dal Maeci e da poco operativo anche nelle Marche; grazie a questo progetto si intende infatti mettere a sistema una apposita filiera turistico/esperienziale che ha come potenziale bacino di utenza i circa 80 milioni di italo-discendenti residenti in vari paesi esteri, in primis Stati Uniti, Brasile e Argentina.
Particolarmente strategico in questo contesto viene a definirsi il ruolo dei musei dell’emigrazione, tra i quali a livello nazionale quello dell’Emigrazione Marchigiana si sta ritagliando un ruolo sempre più centrale.
Nel corso del seminario, infatti, Luigi Petruzzellis, responsabile del circuito museale Infinito Recanati, ha illustrato le principali attività poste in essere quotidianamente dal museo sul tema delle radici: laboratori per grandi e piccoli, visite guidate, eventi e narrazioni di vario tipo, mostre, pubblicazioni, ecc..
Un’idea, quella del turismo delle radici, che può contribuire sensibilmente allo sviluppo socio-economico soprattutto dei territori delle aree interne, ovvero quelli più soggetti allo spopolamento e sulla quale già da diversi anni il Museo regionale dell’Emigrazione Marchigiana, non a caso partner di Italea Marche, ha puntato molte delle sue attenzioni e risorse.