08 Giu Attenti a quei due
Chiamate Milano
Ancona, 8 giugno 2024 – Non siamo a Londra come nel film del 1975, regia di James Hill e David Greene, attori Roger Moore, alias Lord Brett Sinclair e il suo amico Danny White, Tony Curtis.
Siamo a Milano e questa volta i protagonisti sono due fuoriclasse:
Stefano Gabbana, milanese, classe 1962 e Domenico Dolce, classe 1958, palermitano d’origine ma milanese d’adozione.
La location è il Palazzo Reale, già Palazzo del Broletto Vecchio, nelle vicinanze della tanto amata Madunina, statua simbolo del Duomo che veglia sulla città meneghina, O mia bela Madunina che te brillet de lontan. Tuta d’ora e piscinina, ti te dominet Milan. Sota a ti se viv la vita, se sta mai coi man in man.
E quest’ultima strofa sembra scritta per loro che non sono stati di certo con le mani in mano, lì a Milano, dove si vive la vita. Stilisti, imprenditori italiani e fondatori nel 1985 della casa di moda Dolce&Gabbana, brand tra i più conosciuti nel campo della moda (nel 2025 i 40 anni del marchio).
Nell’incantevole scenario dello storico Palazzo, capolavoro dell’architettura neoclassica, nella piazzetta reale, dal 7 aprile al 31 luglio sarà visibile la mostra Dal cuore alle mani (From the Heart to the Hands), curata dalla storica dell’arte della moda Florence Müller.
Una standing ovation di tutto rispetto quella verso i due designers che cade nel mese in cui viene per la prima volta celebrata la giornata del Made in Italy e chi meglio di loro poteva impersonare ciò che di più profondo si nasconde dietro la definizione Fatto in Italia, per dirlo in italiano. Un modello di artigianato e industria che unisce manualità, innovazione e nuove tecnologie con quattro poli produttivi nel gruppo, tutti in Italia. Un lavoro certosino, fatto di cultura, di storia e di sogni.
Così capitò a Domenico Dolce quando nel 1978, dopo il liceo, pur rimanendo in Italia, partì da Polizzi Generosa, un borgo delle Madonie, dove la famiglia aveva un negozio di tessuti, per raggiungere Milano e iscriversi alla Scuola per stilisti perché la passione per i vestiti era già iniziata dall’età di sei anni. Frequenta l’Istituto Marangoni dove ad apprendere l’arte della moda c’era anche Stefano
Gabbana. La sua è una famiglia modesta, di origini venete, la madre portinaia, il padre operaio. Anche lui con un sogno in tasca e tutta la grinta, l’intelligenza e la fatica, coronate poi dal successo, a dimostrazione che la volontà e il sacrificio sono alla base di qualsiasi affermazione professionale.
L’opera di diffusione e divulgazione del bello, passa attraverso il progetto dell’esposizione, fortemente voluto dai creativi per lanciare un messaggio alle nuove generazioni perché trovino il coraggio e la capacità di osare e si impegnino per realizzare il bello che hanno dentro. Vogliono farlo soprattutto in questo momento di grande insofferenza e incertezza nei giovani, molti dei quali preferiscono lasciare il paese ed emigrare per cercare fortuna. Il loro è un tentativo per fermarli, per convincerli a restare, affinché possano trovare la loro fonte d’ispirazione che nasce sempre dalla bellezza e dal desiderio.
La loro collaborazione inizia nel 1981 e l’encomiabile retrospettiva che ne ripercorre le tappe attraverso sale tematiche, installazioni, sia reali che digitali, laboratori di sarti e artigiani in cui sarà possibile assistere alla realizzazione dei magnifici abiti, è un tripudio di bellezza e di poesia.
Le creazioni dell’Alta Moda, dell’Alta Sartoria, dell’Alta Gioielleria Dolce&Gabbana, mostrano quell’attenzione verso gli splendori del passato, nel ricordo e con la nostalgia per la terra natia di Domenico Dolce che rende omaggio al carretto siciliano e la musica lirica tanto amata che accompagna i grandi eventi, con le suggestive note della Cavalleria rusticana di Pietro Mascagni.
Ma il loro sguardo è sempre rivolto alla contemporaneità e al domani. Questo lo hanno imparato e respirato stando a Milano, una città dall’anima poliedrica, futuristica e propulsiva delle avanguardie culturali.
Il sodalizio professionale e umano dei maestri Dolce e Gabbana che li unisce ai tanti collaboratori artigiani, tiene in vita la tradizione e il mestiere. Scegliere le grandi creazioni Dolce&Gabbana, significa fare proprio quello stile unico e inconfondibile, riservato perlopiù a clienti fortunati, nell’era della moda low cost. Un privilegio anche per gli indossatori che in passerella possono vestire i loro abiti meravigliosi. Questa è l’essenza della vera eccellenza italiana nel mondo.