09 Apr Serena Rossini argento mondiale
La fiorettista anconetana l'ha colto in Bulgaria cinque giorni dopo il trionfo tricolore
Plovdiv. Un gran momento per Serena Rossini. In cinque giorni ha trionfato prima nel campionato italiano Under 23 a Foggia e poi è giunta seconda nel campionato Mondiale di Fioretto Cadetti e Giovani a Plovdiv, in Bulgaria.
Più forte dell’atleta anconetana, 18 anni, che si allena al Club Scherma Jesi, nella rassegna iridata, solo la giapponese Komaki Kikuchi che nell’ultimo atto l’ha superata per 15-8. «Una medaglia che mi da una soddisfazione immensa» racconta Rossini, alla seconda medaglia mondiale della sua giovane carriera.
Questa però ha un valore particolare. «Perché arriva dopo mesi sofferti. Dopo che a dicembre mi sono fratturata la caviglia e ho fatto i salti mortali per non saltare i campionati italiani e mondiali».
L’impegno e la volontà l’hanno ripagata con due podi. «La vittoria del tricolore under 23 mi è valsa la qualifica per i prossimi campionati europei di categoria che si terranno sempre in questo mese a Minsk. Salire sul podio al Mondiale è stato molto impegnativo. Perché nel cammino verso l’argento ho dovuto superare tanti ostacoli e atlete forti».
La fiorettista della Fiamme Gialle – che si allena a Jesi con la maestra Giovanna Trillini – ha superato prima per 15-11 l’ungherese Kondricz, poi la polacca Beata Zurowska per 15-5 approdando ai quarti di finale dopo aver sconfitto per 15-11 la statunitense Sylvie Binder.
È nel terz’ultimo atto che Rossini da il meglio di sé, contro l’altra americana Sabrina Massialas. Più esperta della giovane dorica, più grande di lei di due anni, campionessa mondiale l’anno passato, ma Rossini senza timori reverenziali compie un gran capolavoro in rimonta impattando sull’11 pari nel tempo regolamentare, per poi piazzare la stoccata vincente nell’extratime approdando in semifinale dove ha la meglio sulla cinese Ali Huang per 14-12. Prima di abdicare proprio sul più bello contro la giapponese che non era tra le favorite della competizione.
«Sono strafelice e non posso che condividere questi momenti con tutti quelli che mi vogliono bene, tifano e aiutano. In primis e con tutto il cuore la mia maestra Giovanna (Trillini, ndr), che crede sempre in me e mi ha seguito fino in Bulgaria per starmi vicino».