Osimo. Rivoluzione nell’Osimana. In panchina. Nella settimana che porta al derbyssimo di domani, sabato, casalingo, contro la Passatempese. Al Diana (ore 14,30). Dimissioni di mister Christian Ceccacci dopo il ko di domenica sul campo del Real Metauro con Castorina & C. che stazionano nei playout.

«Non per una questione di risultati, anche perché la classifica è corta e ci sono molte partite da disputare». L’ex tecnico giallorosso Ceccacci non aggiunge altro. Incomprensioni con i giocatori o con la società? Chissà. Qualcosa di sicuro non girava più per il verso giusto.
I dirigenti giallorossi sono stati colti di sorpresa. Hanno cercato anche di far tornare il mister sui suoi passi, ma erano e sono dimissioni irrevocabili. Tempo un giorno e mercoledì si è “fatto”’ il nuovo mister. Un ritorno nella città senzatesta di Massimo Lombardi che ha vestito il giallorosso da giocatore. Ora vestendo i panni di allenatore.
«L’ho indossato in due tranche – inizia il racconto Lombardi, 51 anni, anconetano, due promozioni dalla Promozione all’Eccellenza da allenatore con Piano San Lazzaro e Montegranaro oltre a una finale playoff in Eccellenza persa con il Piano contro il Fossombrone griffato Bikkembergs -. Prima negli anni Ottanta, da ragazzino, in C2, convocato un paio di volte tra cui in Coppa ai tempi di Fantini allenatore della prima squadra e di Castagnino e Andreucci nel settore giovanile. Poi sono ritornato nel 1990 con mister Bonetti prima e Di Giacomo poi. In Promozione».

Sarà un caso, ma a distanza di oltre 25 anni ricomincia con l’Osimana proprio in Promozione. Sensazioni?
«Un’avventura difficile, ma stimolante. Quando c’è un cambio di allenatore, c’è sempre qualcosa che non va. I presupposti per far bene però ci sono. In campo e in società. C’è volontà da parte di tutti. E poi il blasone non manca».
Come i problemi. Ha un’idea per risolvere quelli in campo?
«Bisogna compattare alcune cose. Ho diretto il primo allenamento e ho visto nei ragazzi tanta voglia di fare. È chiaro che dovrò conoscerli meglio».
Si vocifera di una rivoluzione dicembrina in rosa. Cosa ne pensa?
«Sono contrario alle rivoluzioni, per di più a dicembre. Se cambi tanto non è facile».
Insidioso sarà anche il suo debutto domani. Come vede la Passatempese?
«Non avremo due giocatori per squalifica: Persiani e Giuliani. Un derby è sempre una partita speciale. Quella con la Passatempese è una sfida molto sentita a Osimo. Un avversario che non ho mai visto quest’anno. Mi immagino comunque la solita squadra: difficile da affrontare, ostica, di categoria».
Non vede l’ora di tornare a sedersi in panchina?
«Sono rimasto a piedi l’anno passato dopo che la Dorica Torrette non ha allestito la prima squadra. Era fine luglio ed era difficile trovare una sistemazione. Quest’anno dovevo scendere alla Sangiustese, ma poi non si è fatto più niente. Mi ha chiamato l’Osimana e non ci ho pensato due volte a dire sì».
Lombardi, in tasca anche il patentino di allenatore di Uefa A conseguito due anni fa a Coverciano (potrebbe allenare anche in Lega Pro e fare il vice in B e in A), non se l’è fatta sfuggire. Pronto domani al debutto di fuoco. Giallorosso.