
Castelfidardo. “Vogliamo soffrire il meno possibile”. È il refrain di quest’estate nei dintorni dello stadio Mancini. Lo ripetono in coro i dirigenti e lo staff tecnico del Castelfidardo. I fidardensi sono pronti per la terza stagione in D consecutiva. Dopo il ripescaggio estivo seguito dalla retrocessione sul campo nel primo anno, e dopo la salvezza nella scorsa stagione arrivata negli ultimi minuti dell’ultima partita, con un gol in scivolata del giovane ragazzo di casa Minnozzi. Un ex anche lui.
Spira una ventata con numerosi cambiamenti, dunque, che riguardano la panchina e la squadra senza trascurare la società. In quest’ultima ha salutato dopo tanti anni e molte soddisfazioni patron Costantino Sarnari. Il nuovo presidente è Franco Baleani, uomo storico del calcio fidardense. Main sponsor è Porte Garofoli, azienda leader nella costruzione di porte a livello internazionale.
A guidare il Castelfidardo in panchina è ritornato Gianluca De Angelis, il Pibe de Pedaso, dopo la breve parentesi dell’anno passato. Ha riformato nella città della fisarmonica la coppia dell’Ancona bella e vincente, visto che dietro la scrivania si è seduto Sebastiano Vecchiola che ricopre il ruolo di direttore sportivo.
In squadra sono rimasti in difesa Bordi, a centrocampo Pigini e l’under Lakhdar oltre a qualche fuoriquota. Per il resto volti nuovi con giovani promettenti provenienti da settori giovanili importanti come il portiere De Gennaro (ex Foggia), poi Massi e punte d’esperienza come Soragna, Gaeta e Filiaggi.
Esordio sfortunato in Coppa Italia con l’eliminazione ai calci di rigore nel match di Recanati. Domenica invece ci sarà il debutto casalingo in campionato contro il Monticelli (ore 15). Dove si aspetta la risposta del pubblico. In trecento si sono presentati nell’amichevole ferragostana contro il Grosseto. In quasi duecento hanno risposto presente nella campagna abbonamenti. Insomma la passione verso il pallone a Castelfidardo non manca. Adesso i tifosi si aspettano i risultati e una permanenza tranquilla nella categoria. Quella serenità mancata in passato.