10 km della fisarmonica, agonismo e condivisione

“Frolla run” per diversamente abili fra le novità della classica di domenica 12 maggio

 Castelfidardo, 6 maggio 2019 – Una salutare mattinata all’aria aperta condividendo con centinaia di persone il gusto di una bella corsa lungo un itinerario turistico cittadino. Inserita nel programma delle festività patronali, torna domenica 12 maggio su iniziativa dell’Atletica Amatori Avis la 10 km della fisarmonica con partenza (ore 9.00) ed arrivo nel piazzale delle Rimembranze del Monumento Nazionale delle Marche.

In questa 39ª edizione, oltre che prova del grand prix di corsa su strada Marche, la competizione dedicata a Loris Baldelli, Gianluca Paoloni, Graziano e Onorio Magrini, sarà anche valida come prova di specialità del campionato di società per le categorie master, maschili e femminili (over 35).

Come ormai consuetudine, la parte agonistica si abbina alla passeggiata di tre km nel centro storico aperta a tutti, con tracciato comune fino al passaggio davanti al Monumento Nazionale. La novità saliente che arricchisce il programma tecnico di una valenza sociale, è rappresentata dall’inserimento della Frolla run, dimostrativa di 1 km circa con raduno alle 8.30 che poco prima dello start ufficiale coinvolgerà i ragazzi diversamente abili della start up Frolla e dell’associazione Roul Follereau: un’occasione di sensibilizzazione, un motivo in più per non mancare ad una manifestazione che richiama oltre ottocento partecipanti da società marchigiane e da fuori regione con premi dell’artigianato locale.

Castelfidardo – La presentazione della 10 chilometri della fisarmonica

La manifestazione è stata presentata ieri nella sala assembleare della sezione Avis di Castelfidardo alla presenza del sindaco Roberto Ascani, del delegato provinciale di Macerata Fci, Sandro Antognini, del presidente della sezione comunale Avis Giordano Prosperi, del vice presidente del gruppo Raoul Follereau Andrea Pasqualini, dello sponsor Simone Corradini, titolare della Quota C.S. Sport & Life di Sant`Elpidio a Mare, della cooperativa sociale Frolla Jacopo Corona e per il Memorial, di Monia Paoloni, sorella di Gianluca.

 

redazionale

 

 


Pane Burro & Marmellata

Una striscia quotidiana di riflessione

di Paolo Fileni

La felicità di coppia genera invidia

Quando dura a lungo dà fastidio a chi non ce l’ha


Camerano, 18 marzo 2023 – Lo spunto per questo Paneburro&marmellata me l’ha dato un’anconetana che ho conosciuto come scrittrice qualche anno fa: su Facebook ieri ha pubblicato un post che recita: “A me ‘sta gente che se innamora e che è felice x 50 anni, ecco, non lo so, ma forse me sta un po’ sul c….”, accompagnando l’infelice frase con la foto dell’attore britannico Michael Caine in compagnia dell’attuale e bellissima moglie Shakira Baksh (foto). Sir Michael Caine, per dovere di cronaca, nato Maurice Joseph Micklewhite Jr.

Stavo scherzando”, ha scritto la signora dorica, senza però chiedere scusa al baronetto e alla sua consorte. Ora, al di là del modo molto discutibile con cui, loro malgrado, facciamo entrare nelle nostre vite e nelle nostre frustrazioni quelle di emeriti sconosciuti rei di essere famosi grazie ad un loro immenso talento, resta la riflessione sulla felicità della coppia che dura da cinquant’anni (si sono sposati negli anni ’70, dopo che Caine nel 1958 aveva divorziato dalla prima moglie, Patricia Haines).

Lasciando da parte i coniugi Caine o chi per essi, lo dico meglio: ci si può innamorare di qualcuno, convolare a nozze con lui/lei e far durare felicemente questo amore per la vita? Perché cinquant’anni in un rapporto di coppia sono davvero una vita. E ancora: perché un’unione felice che dura a lungo può diventare motivo d’invidia? Perché, “cinquant’anni insieme” non sono sopportabili, ammissibili, auspicabili e generano commenti come quello della signora anconetana?

Credo che l’innamoramento fra due individui sia un tale sconvolgimento ormonale e cerebrale da non avere eguali al mondo. Non lo dico io, l’ha detto – ad esempio – con tesi molto appropriate Francesco Alberoni. Coinvolge all’ennesima potenza tutti i sensi: durasse tutta la vita distruggerebbe chi ne è coinvolto. Ecco perché non dura tanto, giusto il tempo di trasformarsi in amore. Quel che è l’amore, francamente non lo so: ognuno di noi ha il suo modo d’amare in base alla propria cultura, alla propria sensibilità, alle esperienze vissute. La sua durata è fissata dalle dinamiche che s’instaurano all’interno del rapporto di coppia. E non sta scritto da nessuna parte che debba durare in eterno. Può, ma non è detto. Gli amori finiscono, così come iniziano.

Nel tempo, gli amori quando durano si trasformano. Diventano rispetto reciproco, armonia, complicità, empatia, condivisione. Quando non c’è questa trasformazione, semplicemente (o drasticamente) finiscono.  

E torniamo alla signora anconetana e ai Caine. Per conoscere davvero il vissuto di qualcuno, recita una massima, bisogna aver camminato nelle sue scarpe per un po’ di strada. Come può starti sul c…., come può darti fastidio la vita di qualcuno che non conosci? La felicità in una coppia è bellezza, m’inebrio e ne godo quando ne vedo intorno a me anche se è rara. Non m’incupisco. Non mi appago mai. E per questo, lunga vita ai Caine, e a voi!

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