Camerano, 24 ottobre 2019 – Tranne rare eccezioni, le carriere dei campioni del calcio si assomigliano tutte: i primi calci in parrocchia in tenera età, poi il passaggio nella squadra del paese, il primo acquisto ad opera di una società regionale più blasonata e in ultimo, se si ha davvero il dono la tecnica la tenacia la testa giusta e tanta fortuna, l’approdo definitivo in una delle squadre nazionali importanti, quelle che “contano”.
“Uno su mille ce la fa” cantavano Morandi & C. in una nota canzone. E nel calcio questo vale più che in altri sport. Allora, auguriamoci che Alessandro Rabini rientri fra quell’uno su mille perché la stoffa e le qualità per emergere le ha tutte, nonostante la giovane età.

Alessandro, 15 anni compiuti a settembre, è uno dei migliori prodotti usciti dal vivaio del calcio cameranese da molti anni a questa parte. Qui, si mette in luce presto, le sue qualità tecniche e il carattere ne fanno subito un punto fondamentale delle squadre gialloblu di Camerano.
Nel 2017, a soli tredici anni, queste sue qualità vengono notate dagli osservatori della Fermana che lo vogliono a Fermo. Per lui, significa lasciare il settore giovanile dilettantistico per approdare alla Fermana e al professionismo sotto la guida dell’allora responsabile del settore giovanile canarino Osvaldo Jaconi.

A Fermo, Alessandro matura e gli cambiano anche ruolo: da attaccante esterno alto come giocava a Camerano, passa a fare il centrocampista (ruolo, per la verità, su cui aveva puntato anche il tecnico Luca Girolomini negli ultimi mesi trascorsi da Alessandro a Camerano); un lavoro di centrocampo per il quale hanno lavorato sia mister Fabio Scoponi al primo anno di Alessandro alla Fermana, sia mister Andrea Mercanti lo scorso anno.
Oggi, per Alessandro c’è un nuovo progetto tecnico riferito al ruolo. Nel suo percorso di crescita alla Fermana, il nuovo mister Massimo Perra ha individuato come più idonea per lui la posizione di centrale difensivo. Alessandro si è messo subito a disposizione della dirigenza del settore giovanile guidato da Andrea Tubaldi, e a testa china ha lavorato per adeguarsi al nuovo ruolo.
I risultati si sono visti fin da subito. Ieri è stato chiamato in azzurro per la selezione della rappresentativa nazionale under 16 di serie C guidata da mister Daniele Arrigoni. Alessandro è sceso in campo, a Città di Castello, proprio da centrale di difesa, un chiaro segnale che il lavoro sta cominciando a dare buoni frutti.
La strada è ancora lunga, ovviamente, ma Alessandro è uno con la testa sulle spalle, sa che a pagare sono il tanto lavoro, i sacrifici, l’umiltà, la passione e la dedizione. Il ragazzo ha talento e poi è nipote d’arte: suo zio, Andrea Cuicchi, è stato un grande calciatore che ha militato come difensore centrale (vedi tu, il destino…) in squadre di serie A, B e C. Lui, Alessandro, è stato chiamato anche due volte a Roma dalla Lazio per dei test. È ancora presto per dirlo, ma forse a Camerano è proprio nato un campione!