Camerano – Sabato 1° luglio, presso i giardini di Villa Mancinforte (Via San Francesco, 25), torna a grande richiesta lo spettacolo di Luca Violini “Giacomo, mio figlio. Echi e sussurri di Casa Leopardi”.
Uno spettacolo intrigante e sorprendente che lascia stupefatti gli spettatori, molto oltre “gli echi e i sussurri” del titolo.
Tante e diverse le ragioni di questo successo: intanto la completezza dello spettacolo, con un testo egregiamente congegnato e cesellato parola per parola che ha avuto la consulenza letteraria di Paolo Logli; vero, mai prevedibile e tanto meno accondiscendente; una regia essenziale e sapiente, fatta di millimetrici incastri, fra recitazione, rumori, musica, immagini e luci; e poi l’originalità della proposta con i parallelismi sopra le righe, tra la sfida, al leggio, dei versi-capolavoro, quelli dell’Infinito leopardiano.
Con un inedito, azzardato quanto riuscitissimo affiancamento con il vivere quotidiano, riproposto con naturalezza dall’esperienza dei nostri cantautori doc, come Claudio Baglioni, Ivano Fossati, Alberto Fortis, Giorgio Gaber, Roberto Vecchioni, Angelo Branduardi, Francesco Guccini, Franco Battiato e Lucio Dalla. E ancora, i video onirici e intensi di Marco Bragaglia che riescono a raccontare senza mai oscurare il significato pregnante dei testi delle canzoni che accompagnano.
Infine, suggestivo, il suono caldo e avvolgente, realizzato da Claudio Cesini che amalgama il tutto.
È così che funziona il RadioTeatro di Luca Violini.

La sopraffina tecnica dello sdoppiamento dei ruoli padre-figlio, attraverso la diversificazione della voce, esalta l’intensa interpretazione e avvalora la tesi dell’acre e mai sopito contrasto Monaldo-Giacomo. Per certi versi aggravato da un’innata e malcelata competizione.
Ma c’è di più. C’è il messaggio alle generazioni che si snoda attraverso il difficile rapporto educazione-libertà; spiritualità e fisicità; affetto-amore. E non importa se a parlare sono personaggi di sì grande livello, di così tanta apparente distanza da noi.
Vita, società, contrasti tra genitori e figli… fra il ‘700 e l’800.
Quando tua madre e tuo padre sono gelidi, lontani, irraggiungibili e la tua infanzia diventa troppo presto consapevolezza dell’essere imperfetti, le parole allora diventano sassi da lanciare in alto. Sempre più in alto. Verso l’Infinito.
Per chi non vuole perdere questa grande performance d’autore, non resta che venire a Camerano sabato 1° luglio alle ore 21,30.
Il biglietto di ingresso: intero 15 euro, ridotto 10 euro.
Si può anche prenotare il proprio posto al n. 320.5623974
redazionale