09 Set Non c’è posto ad Ancona per insegnare l’italiano agli immigrati
C’è una scuola in città che il 14 settembre non riaprità. Il Comune ha sfrattato il CPIA dalla sede presso l’istituto Volterra-Elia a Torrette e si è dimenticato di dargliene un’altra
Ancona, 9 settembre 2020 – La denuncia, forte e chiara, arriva in redazione per iniziativa di Lidia Mangani, presidente Proteo Fare Sapere Marche. Eccola nella versione integrale:
“Per tutta l’Estate le scuole e gli Enti locali sono stati impegnati per garantire una ripresa delle lezioni in presenza degli alunni il 14 settembre. Non è stato facile perché le regole relative alla sicurezza sono state definite con molto ritardo da parte del MIUR.
Per quello che riguarda Ancona complessivamente è stato fatto un buon lavoro ed ho apprezzato la disponibilità dell’Amministrazione comunale al confronto con Comitati di genitori e Associazioni (personalmente ho partecipato in rappresentanza dell’Associazione Proteo Fare Sapere).
Un buon lavoro che però deve registrare un buco clamoroso, che non si può sottacere.
C’è una scuola ad Ancona che il 14 settembre non riaprirà, a cui è stata tolta anche la sede! Si tratta del Centro Provinciale di Istruzione degli Adulti (CPIA). È una scuola statale, frequentata da cittadini italiani e stranieri di età superiore ai 16 anni che non sono in possesso del titolo conclusivo del 1° ciclo di istruzione, oppure da immigrati che frequentano corsi di apprendimento della lingua italiana.
Fino all’anno scolastico 2019-20 la sede del CPIA di Ancona era a Torrette, nell’edificio dell’Istituto Volterra-Elia. Ospitava circa 800 studenti, 11 docenti, 2 assistenti amministrativi, 2 collaboratori scolastici. Dal 1 settembre 2020 il CPIA è stato sfrattato per far posto ai maggiori spazi necessari per le classi del Volterra-Elia e nessuno ha provveduto a procurare loro una nuova sede.
Dal 1 di settembre dovevano iniziare le iscrizioni, ma è risultato impossibile prenderle, perché il CPIA di Ancona è attualmente privo di ufficio, telefono, connessione ad Internet. Dal 14 settembre dovrebbero iniziare le lezioni, ma non sarà possibile perché nessuno ha provveduto a dare loro delle aule.
Il Comune di Ancona, con delibera di Giunta n. 478 dell’ottobre 2019, d’intesa con la Provincia, aveva individuato come nuova sede l’Istituto Nautico al porto, ma i lavori di adattamento non sono stati fatti e risulta pertanto non agibile.
Nei mesi scorsi il Comune aveva comunicato che stava individuando un’altra sede (forse provvisoria) consentendo l’utilizzo di alcune aule della scuola Fermi di Torrette, ma queste aule, per altro insufficienti, non sono state ancora né attrezzate né assegnate: mancano banchi, sedie, armadi, lavagne; manca un ufficio con telefono e connessione internet, mancano postazioni informatiche e la sala insegnanti.
Già nel giugno scorso la RSU del CPIA di Ancona aveva denunciato la situazione con un comunicato inviato anche agli organi di stampa. Personalmente, in un incontro fra Amministrazione e Comitati svoltosi a luglio, avevo sollecitato l’Amministrazione ad occuparsi della sede del CPIA ma pochi giorni fa, in un nuovo incontro, la risposta è stata che non hanno avuto tempo perché c’erano altre priorità. Io penso che assicurare una sede adeguata al CPIA per l’inizio dell’anno scolastico sia una priorità, al livello di tutte le altre scuole.
Non è accettabile che tutto questo avvenga nel silenzio generale, come se fosse cosa normale. Non è condivisibile che un istituto scolastico che svolge una funzione formativa e sociale di grande importanza e qualità sia ignorato in questo modo!”.
firmato, Lidia Mangani (presidente Proteo Fare Sapere Marche)
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