Osimo – L’istituto Grimani Buttari di via Flaminia II si conferma un’eccellenza italiana nel campo dell’assistenza agli anziani. A dichiararlo è Italia Longeva, il network scientifico dedicato alle tematiche dell’invecchiamento istituito dal connubio tra Ministero della Salute, Regione Marche e Irccs Inrca con il supporto tecnico di Bureau Veritas Italia.

All’interno di una cerimonia molto partecipata, la struttura osimana ha ricevuto il Certificato Sigillo Qualità Italia Longeva, ovvero la certificazione – la prima conferita finora – che riconosce l’efficacia delle prestazioni sanitarie e i progressi in campo clinico dimostrati dalla casa di riposo.
La struttura osimana ha svolto il ruolo di apripista nello sperimentare un nuovo approccio metodologico ma anche culturale al lavoro: questo prevede l’adozione di un set di indicatori da comunicare agli utenti – ospiti e loro familiari – insieme alla disponibilità a sottoporsi a verifiche ispettive da parte di un ente terzo accreditato.

Tra gli obiettivi del progetto c’è anche la realizzazione di un sito web che consenta in tempo reale, con un solo click, di conoscere la qualità dei servizi presenti nella residenza e confrontarla con le altre presenti nello stesso territorio.
«Il progressivo invecchiamento della popolazione, l’aumento della speranza di vita e la crescita del numero di pazienti anziani e cronici hanno segnato il fallimento dell’approccio ospedale-centrico all’assistenza continuativa – ha dichiarato il professor Roberto Bernabei, Presidente di Italia Longeva.
«Il Sigillo Qualità Italia Longeva va proprio nella direzione di promuovere le strutture in grado di offrire i servizi migliori e scientificamente validati. Vogliamo – ha continuato Bernabei nel corso della cerimonia di consegna del Certificato al Grimani Buttari – che questa importante risorsa, per la nostra che è la seconda nazione più vecchia del mondo, non si conquisti gli onori della cronaca solo in occasione di tristi episodi di malasanità e persino di violenza, ma che piuttosto, attraverso una certificazione basata sulle evidenze scientifiche, diventi uno dei fiori all’occhiello dell’organizzazione socio-assistenziale del nostro Paese».

«Oggi si è conclusa con successo la sperimentazione dell’iniziativa presso l’Istituto osimano – ha commentato Fabrizia Lattanzio, Direttore Scientifico Irccs-Inrca – ma l’auspicio è che tramite il Sigillo Qualità Italia Longeva si inneschi un meccanismo virtuoso che spinga le residenze di tutta Italia a innalzare la qualità dei servizi offerti.
Obiettivo ulteriore – ha concluso – è coinvolgere nel processo le Regioni che, condividendo i vantaggi derivanti dal Certificato, possano essere interessate a promuovere la propria eccellenza investendo nel settore: in questo senso non è casuale che le Marche, una delle regioni più longeve d’Italia, siano all’avanguardia nel campo».