Ancona, 13 giugno 2019 – «L’Amministrazione degli Ospedali Riuniti di Ancona deve intervenire concretamente nel trovare soluzioni alle ormai troppe criticità che riguardano sia i servizi rivolti ai cittadini che gli operatori sanitari. Criticità, del resto, da tempo evidenziate nei tavoli negoziali dai sindacati e dalla Rsu (rappresentanza sindacale unitaria) aziendale».
A dirlo è la FP Cgil che spiega come gli Ospedali Riuniti di Ancona siano un’azienda ad alta specializzazione che continua ad essere utilizzata come un ospedale di rete che, spesso, si deve far carico anche delle altre strutture di Ancona e della regione, in forte difficoltà anche queste ultime per le stesse ragioni.
E con l’arrivo dell’estate, i problemi puntualmente si moltiplicano sia per i cittadini sia per il personale infermieristico/sanitario che, tutti i giorni, deve sobbarcarsi carichi di lavoro pesantissimi, dovuti ad una maggior affluenza dei pazienti ed a una carenza ormai cronica di organico che diventa insostenibile in tempo di ferie estive.
Al Pronto Soccorso di Torrette, il flusso dei pazienti si aggrava nel periodo estivo: si presentano circa 200 persone al giorno e i codice rosso sono aumentati in totale passando da 612 casi nel 2017 ai 1049 casi nel 2018. Il personale, sotto organico, si vede costretto a lavorare in condizioni di stress e al limite delle proprie forze ma, con professionalità e senso di responsabilità, continua nell’impegno quotidiano, sollecitando però l’Amministrazione aziendale a risolvere quelle problematiche ormai tristemente note da tempo .

«Certamente, la risposta dell’Azienda non può ridursi all’ utilizzo improprio dell’istituto della pronta disponibilità come soluzione di ogni male – insiste la FP Cgil – si ricorda che, come prevede il CCNL, l’ utilizzo della pronta disponibilità può essere solamente notturno e festivo e non a copertura dei turni del personale mancante. Utilizzando l’istituto della reperibilità, oltretutto in modo improprio, non si fa che aggravare la copertura dei fondi contrattuali che vengono puntualmente splafonati di anno in anno. E senza dimenticare il tema sicurezza con gli operatori del pronto soccorso che, spesso, devono far fronte anche ad episodi di violenza nei loro confronti a cui non viene data un’appropriata risposta malgrado i solleciti sia dei sindacati sia degli operatori stessi».
Ma non solo il Pronto Soccorso grava in queste condizioni.
Numerosi sono i casi di accorpamento del personale di reparti di discipline affini per far fronte alla carenza di personale ma la politica delle “iso risorse” (cioè a costo zero) contrasta notevolmente con il garantire cure sicure ai pazienti.
«Risulta, inoltre, che in questo periodo il personale che viene spostato da un reparto all’altro, spesso non riesce avere un’adeguata formazione – conclude la denuncia del sindacato – ovvero con affiancamento di un tutor; risulta, quindi, evidente il rischio di un’ assistenza poco adeguata per i pazienti e di errore in cui potrebbero incorrere gli operatori. Il risparmio non può essere in contrasto con la cura delle persone e con l’art 32 della Costituzione».
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