14 maggio 2020 – Prende il via nelle Marche la sperimentazione della terapia al plasma anti Covid-19, che utilizza il plasma da donatori guariti come cura precoce per pazienti con polmoniti da Sars Cov2.
Il protocollo di attuazione si chiama Tsunami (Trasfusion of convalescent plasma for early treatment of pneumonia due to Sars Cov2) ed è stato approvato dal Comitato etico. Le Marche partecipano a uno studio multicentrico che ha come capofila la Regione Toscana e che coinvolge anche la Campania, il Lazio, l’Umbria e la Sanità militare.
I Poli di reclutamento marchigiano coprono l’intero territorio regionale: saranno il Servizio di Medicina trasfusionale di Ancona, di Pesaro e di Fermo, perché qui sono agganciate le unità operative di Malattie infettive. Per agevolare i candidati donatori sarà possibile recarsi anche in uno dei dodici servizi trasfusionali regionali per un prearruolamento e successivo invio degli idonei ai tre Poli di riferimento.
Il punto della situazione è stato comunicato nel corso di una videoconferenza stampa alla quale hanno partecipato il presidente Luca Ceriscioli, la dirigente del servizio Sanità Lucia Di Furia, il direttore del Dipartimento interaziendale regionale di medicina trasfusionale Daniela Spadini, il direttore della Clinica universitaria di Malattie infettive Andrea Giacometti, il rappresentante del Comitato etico regionale Massimiliano Marinelli.
«Nel percorso del protocollo la Medicina trasfusionale gestirà donatore, donazione e assegnazione – ha spiegato il presidente Luca Ceriscioli – operando con due tipi di candidati: i donatori abituali, con un percorso molto più snello, e i pazienti donatori nuovi, che dovranno essere sottoposti a un percorso di arruolamento più dettagliato dettagliatamente previsto all’interno del protocollo. Per tutti, il requisito fondamentale è quello di avere superato la malattia e, quindi, di essere in regola con il percorso tamponi, e avere un numero di anticorpi sufficienti».
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