Loreto, 3 marzo 2020 – «Sta passando troppo tempo dall’approvazione del Piano Sanitario alla sua applicazione con atti concreti che ritrasformino il Pat in Punto di Primo Intervento». Esordisce così il consigliere comunale di Loreto Libera Gianluca Castagnani: «se proprio il Santa Casa di Loreto è stato inserito tra gli obiettivi strategici del Piano occorre muoversi così come chiedo da molti mesi – continua il consigliere – In tempi di coronavirus assistiamo per gli ospedali, secondo me ritenuti minori, ad una inerzia quando invece essi dovrebbero essere di supporto e aiuto a quelli maggiori più congestionati. Per questo occorreva fare subito».

Per Castagnani, andrebbero messe a regime le necessarie e improcrastinabili modifiche organizzative e gestionali delle funzioni relative alla adeguata accettazione e alla assistenza del medesimo PPI. Andrebbe anche potenziata tutta l’attività connessa ad un ricovero relativo agli accessi, di medicina e chirurgia breve: «insisto sulla necessità di una figura di anestesista anche per la radiologia e l’attività di risonanza».
Un altro settore che per Castagnani necessita di più attenzione e che costituisce un’eccellenza, è quello della Senologia. «Lo screening senologico va garantito con più velocità e questo, nonostante l’alta professionalità dei medici, non è possibile causa assenza di un monitor aggiuntivo adeguato, del tipo a 5 megapixel. Se la senologia clinica occupa giustamente tempo, lo screening rischia spesso un rallentamento a causa del possesso di un solo monitor adeguato alla verifica di eventuali anomalie mammarie».

Il consigliere di Loreto Libera insiste nella sua analisi che tocca anche la situazione dei posti letto, con un’ala dell’ospedale che inspiegabilmente è stata depotenziata, mentre sarebbe stata utile soprattutto in momenti come questo.
«Occorre inoltre ragionare sulla diagnostica più accurata – continua Castagnani, che spiega – perché per un anziano ricoverato che viene portato con l’ambulanza sino a Jesi per una tac e per l’ingessatura, e ritorno, è un supplizio che gli dev’essere assolutamente evitato. Non se ne può più di questa situazione, i parenti dei malati ne sanno qualcosa; senza tener conto della spesa di trasporto continuo. A quest’ora, avrebbero forse potuto comprare una nuova Tac!»
Eppure, tra gli obiettivi prioritari del Piano Sanitario si parla di incremento di qualità e appropriatezza dei trattamenti. «Sempre e solo belle parole – conclude Castagni – L’Asur e l’Area Vasta 2, invito anche il nostro sindaco a spingere per questo urgentemente, hanno il dovere di attivare quanto deliberato e renderlo al più presto operativo, per perseguire quegli obiettivi strategici divenuti norma di legge».
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