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“Tanto il Covid non esiste”… neppure nelle Marche

Oltre 100 i vacanzieri marchigiani ritornati a casa infettati dal virus

23 agosto 2020 – Nonostante ci siano ancora degli strani (e pericolosi) soggetti che blaterano circa l’inesistenza del Covid o la sua ridotta pericolosità, io continuo a dire, con il Ministro della Salute Roberto Speranza (adesso mi aspetto l’accusa, come minimo, di “servo del governo”): “state attenti, non abbassate la guardia, non fate i cretini!”

Ho letto ieri un titolo: “Il virus corre nei luoghi di vacanza” e sono inorridito. Non corre nei luoghi di lavoro, dove i poveri cristi debbono per forza andare per dare il pane alla famiglia, ma nei luoghi di vacanza, in quei carnai che sono le spiagge, in quelle piste da orsi saltanti che sono le discoteche (al chiuso o all’aperto), in quegli stretti budelli che sono le vie dove centinaia di giovani si radunano per vivere il niente, tutti luoghi dove si sta senza mascherina protettiva, senza lavarsi o disinfettarsi le mani, senza rispettare le distanze di sicurezza. E tutto sotto gli occhi benevoli dei “controllori”, quelle rare volte in cui vanno a vedere, perché è meglio non cercare guai.

Sai, in Italia, come disse il grande Leo Longanesi 60 anni fa circa: «al centro della bandiera italiana non c’è più lo stemma sabaudo ma la scritta ‘Tengo famiglia’». Ragion per cui è sempre meglio starsene alla larga da dove pascolano coloro che sono in cerca di guai, qualsiasi cosa facciano.

Marcello Tavio, presidente Società Italiana Malattie Infettive e Tropicali e primario divisione Malattie Infettive dell’Ospedale Regionale delle Marche

Ieri, per esempio, a Roma, alla fontana di Trevi hanno pescato (è il verbo giusto, visto che stava in acqua) un giovinastro che se ne stava senza mascherina, lo hanno invitato a mettersela e lui ha risposto: “Non me la metto, perché il Covid non esiste“. Lo hanno multato. Invece di afferrarlo per la collottola e di sottoporlo subito a un TSO (Trattamento Sanitario Obbligatorio).

D’altra parte non è tutta colpa sua. Come ha dichiarato pubblicamente il prof. Marcello Tavio, presidente della Società Italiana per le Malattie Infettive e Tropicali nonché Primario della divisione di malattie infettive dell’Ospedale Regionale delle Marche: «I negazionisti pericolosi hanno il camice» e, aggiungo io, confondono a tal punto le idee della gente da creare una schiera di imbecilli come il giovinastro romano.

Domanda: ma a costoro, il camice, non glielo si può sfilare?
Sempre in un giornale di ieri: “Sono 107 i vacanzieri marchigiani ritornati a casa infettati dal Covid”. E a chi vuoi che importi, tanto il virus non esiste?!

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