Sempre più spesso si parla di architettura o edilizia sostenibile. Ma la sostenibilità deve essere incentrata solamente dal punto di vista ambientale o è necessario affrontare altri aspetti come ad esempio quelli economici e sociali? Dal mio punto di vista, un progettista deve essere impegnato quanto più possibile anche nella ricerca di soluzioni che possano permettere la costruzione di edifici non solo ecologici ma anche accessibili economicamente e che possano essere magari occasioni di solidarietà sociale.
Sostenibilità ambientale, economica e sociale sono spesso lati dello stesso triangolo e tematiche che inevitabilmente dovremo sempre più affrontare. Non a caso la Biennale di Architettura dell’anno passato, come scritto ed approfondito nell’articolo del 2 Dicembre scorso è stata curata da Alejandro Aravena: premio Pritzker per il suo impegno sociale nella progettazione di case per poveri. Secondo lui il ruolo dell’architettura è proprio quello di porre le giuste domande e dare risposte concrete. Affrontare i problemi della vita quotidiana, le vere sfide sociali.
Poniamo di voler realizzare un’abitazione; poniamo di non avere un budget adeguato per l’acquisto perché non abbiamo un lavoro stabile o non lo abbiamo affatto al momento. Come possiamo fare? Possiamo ragionare su ciò di cui invece disponiamo: un obiettivo e il tempo. Una soluzione potrebbe essere l’autocostruzione.
L’autocostruzione significa appunto che il proprietario invece di ingaggiare una impresa edile che gli consegna l’edificio “chiavi in mano”, si costruisce in parte o in toto la casa da sé con il vantaggio di risparmiare denaro. Un’impresa assai ardua che richiede molto impegno e molte capacità pratiche ed intellettuali ma che può portare a grandi soddisfazioni economiche ma anche sociali quindi umane.
In Italia esiste una associazione, di cui sono socio fondatore, che si basa su principi etici rivolti alla cura della terra e al sostegno per tutte le eventuali problematiche tecniche legate all’autocostruzione.
L’associazione si chiama A.R.I.A. Familiare: Associazione Rete Italiana Autocostruzione Familiare. Lavora innanzitutto sul rispetto dell’ambiente ad ampio raggio e, nel rispetto delle normative vigenti, promuove possibilità di autocostruzione di case o villaggi realizzabili con l’aiuto di volontari esperti o principianti che avendo già avuto esperienze di questo tipo, agevolano un passaggio di conoscenze, di soluzioni e strumenti.
L’associazione sostiene che soltanto attraverso lo spirito di condivisione e collaborazione una comunità può integrarsi ed educarsi alla piena sostenibilità ambientale.
Ho assistito e dato una mano personalmente a cantieri di questo tipo e devo dire che l’interazione umana, in questi casi sincera e solidale, offre una ricchezza impagabile.
Se volete saperne di più, conoscere i soci e magari cercare qualche risposta alle vostre curiosità e domande avete la possibilità di partecipare all’incontro nazionale di A.R.I.A. Familiare ed assemblea soci che si svolgerà il 5 – 6 – 7 maggio ad Ascoli Piceno, località quest’anno scelta per far conoscere le realtà locali di Marche e Abruzzo che già si muovono in questo mondo, ma anche per rimanere quanto più vicini alle realtà dei terremotati del centro Italia e agevolare eventuali sinergie virtuose che possano dare un contributo nella ricostruzione post sisma.
Maggiori informazioni sull’evento lo trovate direttamente nel sito dell’associazione a questo link: http://bit.ly/aria-ascoli