12 Set Storie marchigiane di pessimo gusto
Ancona ed Urbino, terre che un tempo erano civili
#puntoduepuntipuntoevirgola
Marche, 12 settembre 2020 – Storie da raccontare anche se fanno rabbrividire. Una riguarda Laura che un giornalista ha scoperto (documentando fotograficamente il tutto) vivere in un tugurio dentro una specie di grotta sotto una Cattedrale, sopra un giaciglio. (E pare che non sia la sola, da quelle parti). Senza luce, senza gas, senza acqua corrente. Mangia quel che racimola in giro (non sappiamo se utilizzando qualche soldo raccolto elemosinando oppure pescando rimasugli nei cassonetti dei rifiuti : indossiamo le mascherine, teniamo la distanza di sicurezza e laviamoci le mani frequentemente, raccomandano i medici. Laura si lava quando piove. Sta lì da quattro anni e nessuno se ne è mai accorto o, comunque, nulla ha fatto per porre rimedio allo scempio. Sociale, morale, cristiano, umano.
Un’anziana signora che deambula solo sulla carrozzina a rotelle deve fare un elettrocardiogramma. La portano al Poliambulatorio che non risiede al primo piano per cui è indispensabile utilizzare l’ascensore. Ma l’elevatore è rotto. Da diverso tempo assicurano. C’è un altro ingresso, anch’esso munito di ascensore. Però la carrozzina non ci può arrivare perché l’accesso al portone viene impedito da paletti che non consentono di transitare a chi non cammina con le proprie gambe. L’accompagnatore della signora, aiutato da cittadini di buona volontà, solleva a fatica la carrozzina e la paziente per superare l’impasse, Finalmente si arriva nell’atrio dove giacciono sacchi di rifiuti ospedalieri (a proposito di mascherine, distanza fisica da mantenere e di igiene della mani). Per fortuna c’è un ascensore ma è del tipo vecchio per cui la carrozzina non entra. Accanto, però, ce n’è un’altro, di dimensioni ridotte, del poliambulatorio. Ma è praticamente inservibile, in quanto privo di pedana che costringe chi è seduto a trascinare i piedi a terra con rischio di impuntarsi e di cadere in avanti. Non sappiamo come la signora sia arrivata a fare l’elettrocardiogramma al piano superiore. Ma non è questo che ci interessa.
Manca una manciata di giorni all’apertura dell’anno scolastico. Tutto regolare dichiarano il capo del governo e il ministro dell’istruzione. In realtà, come scrivono i giornali locali, l’assegnazione delle cattedre è nel caos con lo stop alle nomine. Lo stesso ufficio responsabile pubblica nel sito ufficiale (e poi le cancella subito dopo) le docenze di sostegno.
C’è un’università, nel nord della regione, che tempo fa, ha assegnato la laurea honoris causa ad un motociclista. Bravo, dicono (io non me ne intendo ma ci credo, viste le vittorie che accumula). Ironicamente, dal giorno dopo, tutti incominciano a chiamarlo “The doctor”. E con grande sensibilità e rispetto verso chi, sbagliando, ha voluto dimostrare rispetto a lui, il centauro la scritta se la fa scrivere sul sedere.
Sono storie che non sono accadute nel quarto mondo (o nel quinto, se esiste), ma nelle Marche, ad Ancona ed Urbino, terre che un tempo erano civili.
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