Ancona, 4 settembre 2018 – “Bando Periferie: qualcosa non torna, chi non rispetta i patti?” Si domanda il gruppo consiliare del M5s dorico. L’ormai famoso Bando Periferie, ovvero: “progetti per la riqualificazione urbana e sicurezza delle periferie delle città metropolitane dei Comuni capoluogo di provincia e Aosta” è datato 25 maggio 2016 ed è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 1 giugno 2016.
In una nota ufficiale i pentastellati entrano nel merito dei progetti del Comune di Ancona che riportiamo di seguito, avanzando perplessità su uno di essi:
– Riqualificazione edificio ex birra Dreher
– Completamento parcheggio scambiatore autobus Verrocchio e parcheggio autovetture Verrocchio

– Riqualificazione quartiere ex Iacp Via Marchetti e Via Pergolesi per 134 alloggi
– Riqualificazione dell’area di Borgo Pio agli Archi per la realizzazione di locali sociali e di alloggi di edilizia sociale.
– Realizzazione della nuova piazza del Crocefisso agli Archi
– Riqualificazione di Via Marconi con il restauro degli archi e la realizzazione della rotatoria di ingresso al Mandracchio.
«Solo per chiarezza il progetto per la riqualificazione dell’area di Borgo Pio agli Archi non c’entra nulla col Bando Periferie – scrivono i 5 stelle – perché è stato finanziato con altro bando e pertanto è “salvo”. Meglio non buttare tutto in un indistinto calderone».
«Il Comune di Ancona – si legge nel comunicato – con i suoi cinque progetti in uno, è arrivato 69esimo in una graduatoria di 120 che, di recente, ha visto confermare i finanziamenti dei soli primi 24, tra i quali il Comune di Ascoli Piceno.
Di fronte alla decisione (unanime) del Senato, e in attesa che l’11 settembre prossimo la Camera rimetta in gioco gli esclusi, tra i quali il Comune di Ancona, avremmo una perplessità da chiarire su uno dei cinque progetti; l’attenzione al corretto uso delle risorse non può essere soggetto a “tifoseria” di alcun genere. Non sarà apprezzata la nostra voce fuori dal coro, che sembra unanimemente stretto intorno al sindaco di Ancona contro l’asserito scippo delle risorse, ma ce ne faremo una ragione.
Uno dei progetti contiene una “magagna” bisognerà pure che qualcuno lo dica!

Conveniamo con il sindaco che i patti si rispettano. Tutti i patti, anche quelli sottoscritti dal Comune di Ancona con i collaboratori dell’arch. Ralf Erskine (autore del primo progetto dell’autostazione), che hanno sottoscritto l’impegno di progettare il completamento delle opere architettoniche relative all’autostazione Ex Verrocchio ben prima del nuovo incarico affidato allo studio “Sardellini – Marasca”.
In merito al ‘completamento parcheggio scambiatore autobus Verrocchio e parcheggio autovetture Verrocchio’ la perplessità è questa:
Nel programma di Governo approvato nel 2013 si legge che si sarebbe proceduto al “riuso di spazi degradati o con funzioni ormai inadeguate rispetto allo sviluppo della città, ovvero con la riqualificazione degli edifici “Ex birra Dreher” per il quale esiste(va?) già un contributo del Ministero dell’Ambiente, con la realizzazione di una piazza, di spazi giochi ed almeno un edificio con funzioni pubbliche e l’ex fornace Verrocchio con la realizzazione di un Ostello della gioventù e di spazi sosta a servizio della stazione…”
A sostegno di questa progettualità fu approvata (sempre nel 2013) apposita variante urbanistica che ha inserito l’uso “ostello” alle destinazioni già previste. Ma alla fine della prima sindacatura Mancinelli, in vista del succoso “Bando Periferie” l’1 marzo 2018 viene affidato il progetto di riqualificazione dell’edificio allo studio Sardellini – Marasca e “scompare” dall’orizzonte l’Ostello della Gioventù: il progetto attuale (esecutivo a fine luglio) ha un costo superiore di quasi il doppio rispetto a quello del progetto esistente che, in base alla convenzione avrebbe potuto, a discrezione dell’Amministrazione e a parità di costo, essere variato ed adeguato a cura dei progettisti già incaricati.
Concludendo:
- Il Comune di Ancona NON ha rispettato i patti con i progettisti già collaboratori dell’arch. Erskine;
- Il Comune di Ancona NON ha rispettato i patti con i cittadini anconetani quanto alla realizzazione di un Ostello della Gioventù nella nostra città:
- L’Amministrazione comunale ha danneggiato la città dal punto di vista economico: sia attuale, perché si paga di più per avere di meno, sia in prospettiva perché l’eliminazione dei piani sovrastanti rende impossibile anche un insediamento futuro di una funzione diversa all’immobile
- L’Amministrazione comunale danneggia la città dal punto di vista culturale: la presenza di un ostello in una città come la nostra è davvero essenziale, basti pensare che l’ostello – ora chiuso – ha ospitato una media di 8.000 presenze per anno, delle quali il 50% sono giovani stranieri provenienti da 47 paesi diversi per motivi di studio, lavoro e turismo culturale.
Possibile che all’assessore al Turismo e alla Cultura non gliene importi niente?»
redazionale