Ancona. Domani sera, giovedì 17 novembre alle ore 18 presso l’Hotel Ego (zona Torrette, via Flaminia), il sindaco di Ascoli, Guido Castelli presenterà la sua lettera aperta al premier Matteo Renzi.
L’e-book, pubblicato da Edizioni d’Este, è chiaro sin dal titolo: No, caro Matteo. Un vero e proprio sfogo che parte da un sindaco deluso nei confronti del “sindaco d’Italia”, in un contesto cruciale e delicato come quello del prossimo referendum dicembrino e della protesta globale nelle città e in Europa.
Castelli non tralascia nessun argomento: la riforma della Costituzione di Renzi che, a suo dire, finirà per sancire la rinascita di un centralismo che azzererà ogni autonomia locale; i sindaci che diventano prefetti agli ordini di Roma, costretti ad aumentare le tasse e a non salvaguardare le necessità dei cittadini; tasse maggiori non per migliorare i servizi locali ma per colmare la sete di denaro dello Stato dovuta al suo debito pubblico.
Parla dei tagli attuati dai Comuni; della spending review. Rammenta le sfide combattute dai sindaci d’Italia spesso minacciati, aggrediti, e mal giudicati per una mancanza di risorse dovuta alla tassazione pesante imposta dallo Stato.
Castelli, “sindaco del fare”, e Matteo Renzi, “premier del dire”. Potrebbe essere questa la sintesi, anche se nel libro gli argomenti sono molti. Parole che cambiano senso a seconda delle situazioni, consensi che si spostano con troppa facilità, e un bisogno di tornare ad affermare i veri valori al di là delle mode e oltre gli slogan di facciata.

Guido Castelli, 51 anni, è sindaco di Ascoli Piceno dal 2009. Candidato unico del centrodestra, nel 2014 è stato rieletto al primo turno, per il suo secondo mandato, con una percentuale di consensi che ha sfiorato il 60%.
Laureato in Giurisprudenza, Castelli è avvocato cassazionista. E’ sposato. Con la moglie, Anna Saveria Capriotti, è da sempre impegnato in attività sociali, prima ancora di dedicarsi all’attività politica. Militante di Alleanza Nazionale, poi in Forza Italia, Castelli ha da sempre coltivato una forte identità radicata nei valori cattolici e una altrettanto forte capacità laica di dialogo con tutti, amici e avversari politici.
Alla sua esperienza amministrativa locale – prima di fare il sindaco è stato per dieci anni consigliere regionale nelle Marche – ha aggiunto da cinque anni un impegno di carattere nazionale nell’Anci (l’Associazione nazionale Comuni d’Italia), come responsabile per la finanza locale e quindi come Presidente di Ifel, l’Istituto per la Finanza e l’Economia locale.