Castelfidardo. Il consiglio comunale di ieri sera, 18 novembre, a causa dei danni causati dal terremoto non ha avuto luogo come di consueto nel Salone degli Stemmi del Palazzo Comunale ma presso la Sala Convegni in via Mazzini. Oltre ai vari punti approvati proposti dalla maggioranza, due sono stati proposti dai consiglieri di minoranza Soprani, Piatanesi e Santini.

La mozione proposta da questi ultimi, appartenenti rispettivamente alla lista civica Bene in Comune e PD, aveva come oggetto l’attuazione di verifica della vulnerabilità sismica degli edifici comunali scolastici, i cui ultimi rilevamenti risalgono al 2006. Mozione approvata all’unanimità. Stesso esito per la mozione proposta dal consigliere Soprani.
Questa è stata fonte di una lunga discussione in quanto l’argomento verteva su una questione molto delicata: la richiesta al consiglio regionale delle Marche di una deroga delle decisioni prese in merito alle strutture ospedaliere di Osimo e Loreto.

L’ospedale fidardense ha già vissuto un profondo ridimensionamento delle sue prestazioni, limitato in molti ambiti: l’assenza di un pronto soccorso, di un fisioterapista, di un neurologo e anche di un medico sportivo. Di conseguenza, i cittadini sono costretti a rivolgersi a strutture private o ad emigrare negli ospedali più vicini in grado di fornire questo tipo di servizi: Osimo e Loreto.
Due strutture a loro volta in sofferenza. Il Consiglio regionale, infatti – con la scusa del costruendo nuovo ospedale Inrca in quel di Camerano, pronto non prima del 2018 ad essere ottimisti – ha deciso di ridurre la fornitura dei servizi anche ad Osimo e Loreto, le due strutture davvero attive in zona. Inspiegabilmente, è stato declassato il pronto soccorso di Loreto a discapito di quello osimano che, per struttura e mezzi, non è neppure a norma di legge.
E qui arriviamo alla richiesta di Soprani: chiedere alla Regione Marche di non modificare le strutture ospedaliere attive e funzionanti della zona finché la nuova struttura Inrca non sia effettivamente operativa.

Mozione, ovviamente, condivisa da tutto il Consiglio comunale, con l’assessore alla sanità Marconi che ha ribadito come quello di Loreto sia rimasto l’unico ospedale davvero attivo in zona, con un pronto soccorso che registra 10 mila prestazioni annue delle quali, un buon 30%, erogate a cittadini di Castelfidardo. Mentre l’ospedale di Osimo – ha sottolineato Marconi – è entrato ormai inesorabilmente nel processo di smembramento da parte della regione. Basti pensare all’ultima decisione riguardante la chiusura del reparto di ginecologia.
Una battaglia combattuta su più fronti, quella di evitare il declassamento e il ridimensionamento delle strutture ospedaliere della zona. Anche il Comune di Loreto è attivo su questo fronte, e ha messo in calendario un Consiglio comunale straordinario al quale sono invitati tutti i sindaci dei Comuni limitrofi, i vertici della sanità e i politici regionali. Tema dell’assemblea allargata: le problematiche del pronto soccorso e le conseguenze negative che deriverebbero dal declassamento della struttura loretana.
Alla mozione che, come detto, è passata all’unanimità, è stata aggiunta una postilla: il problema che si presenta nelle prestazioni sanitarie fornite dalla struttura di Castelfidardo, ampiamente squilibrate rispetto alle altre strutture della zona.