10 Mar Castelfidardo – Quando il reddito di cittadinanza crea disoccupazione
Solidarietà Popolare per Castelfidardo critica l’impostazione dello strumento e il modus operandi della Giunta
Castelfidardo – «Il titolo non è una provocazione» spiegano gli esponenti di Solidarietà Popolare per Castelfidardo, in merito al rinnovo del bando per il reddito di cittadinanza emanato dal Comune (Corriere del Conero, 7 marzo: “Reddito di cittadinanza locale, domande entro il 30 marzo”, ndr).
E spiegano l’antefatto. «Una cooperativa che gestisce un servizio in una struttura comunale di Castelfidardo ha pensato di licenziare un’addetta regolarmente assunta, per sostituirla con un’altra aderente al più economico “Reddito di cittadinanza”. Fatto gravissimo e che avrà ripercussioni legali con tanto di causa in tribunale».
Quello che vuole sottolineare Solidarietà Popolare è che: «Il reddito di cittadinanza così concepito, in pratica senza vincoli sotto questo aspetto per le aziende che lo utilizzano, va subito corretto».
Insomma, questo strumento nato per intercettare nuovi posti di lavoro (per i costi eccessivi opportunità offerta a 37 persone), sta mettendo in mostra le prime criticità. «Saremo curiosi di sapere se anche le altre quattro assunzioni sbandierate dal nostro Sindaco, siano il frutto di un meccanismo tanto machiavellico».
Chi ha perso il lavoro va sicuramente aiutato a reinserirsi, sostengo in SPC, ma questo non può avvenire a discapito di chi già lavora. «Per questo chiediamo che il nuovo regolamento, già pubblicato anche se non condiviso con nessuno, tantomeno con la consulta economica della quale, a questo punto, non comprendiamo l’utilità, venga portato nelle apposite commissioni».
In coda al proprio intervento sul reddito di cittadinanza, SPC non fa mancare una vena di polemica nei confronti della nuova Giunta pentastellata che, a loro dire: «continua ad adottare provvedimenti anche importanti (come l’adesione al progetto Sprar, il sistema di protezione richiedenti asilo e rifugiati) senza condividerne le tematiche e l’impostazione né con l’opposizione, né con le realtà del territorio. Tutto blindato. Regolamento, criteri, nulla che sia condiviso. Alla faccia della condivisione tanto sbandierata».
redazionale