Camerano. Uno dei pochi punti all’odg del Consiglio comunale, quello riferito all’accoglienza in città di profughi extracomunitari, capace di far scattare in piedi la minoranza. O meglio, una parte di essa dal momento che Riccardo Picciafuoco di Vivi Camerano si è detto in linea con la maggioranza sul tema, e Defendi del M5s si è detto interessato a dibattere altre questioni ben più importanti.

Un Consiglio comunale davvero all’acqua di rose – almeno agli occhi del cronista – quello andato in scena l’altra sera a Palazzo. A tratti parecchio noioso, a volte incomprensibile nei contenuti e nella loro esposizione: uno snocciolare continuo e sommesso di numeri, statistiche, cifre, impegni di spesa e di cose da fare che, nel concreto, si è ridotto ad allontanare nel tempo impegni presi in campagna elettorale e che, con tutta probabilità, cambieranno vestito nella migliore delle ipotesi se non, addirittura, restare senza soluzione.
Si discuteva del DUP, l’altra sera (documento unico di programmazione): la relazione a cura della maggioranza su ciò che verrà fatto in città nel prossimo triennio 2017-2019. Per questo era noiosa, perché infarcita di un elenco infinito di faremo, proporremo, costruiremo, progetteremo, è in fase di…, stiamo coinvolgendo… ecc. ecc. Tutto in divenire e poco di certo. (Sugli argomenti raccolta rifiuti e ristrutturazione del campo di calcio, due fra i temi più importanti sviscerati dall’assemblea, tratteremo a parte).

Nel corso del dibattito sul DUP, per tornare al punto, e sulla relazione previsionale 2017-21019, ha trovato forte motivo di contrasto tra il Gruppo di Operazione Futuro e la maggioranza politica del sindaco Del Bello, l’argomento inserito nell’ambito di “politica sociale e famiglia” in merito all’accoglienza profughi e all’adesione da parte del Comune di Camerano alla rete SPRAR, progetto che prevede l’ospitalità di profughi in strutture del territorio comunale.
«Siamo assolutamente contrari – ha dichiarato il capogruppo Lorenzo Rabini, rompendo la monotonia del dibattito e dimostrando che un po’ di vivacità in fondo questa minoranza ce l’ha – all’accoglienza dei profughi nel nostro Comune, mi sembra evidente ed ormai acclarato che questa progettualità di inserimento degli extracomunitari, non ha trovato affatto il consenso delle popolazioni e delle realtà locali; anzi, spesso sono sfociate tensioni locali che hanno esacerbato ed esasperato le condizioni di vita dei residenti.
Tra l’altro – ha continuato Rabini – sappiamo che queste forme di “finta accoglienza” hanno generato solo l’appetito delle associazioni o cooperative che guadagnano sulle spalle di una solidarietà sociale che non esiste, è solo di facciata e serve soltanto a fare gli interessi economici e politici di chi organizza la “macchina dell’integrazione”».

Non mi sembra neanche corretto – ha sottolineato il capogruppo di OF – che a fronte di grandi difficoltà per la nostra stessa popolazione di avere spazi per vivere e alimenti per poter mangiare, si possano perseguire progetti in cui ai cosiddetti profughi , che nella maggior parte dei casi profughi non sono affatto, si diano alloggi e soldi giornalieri».
Argomenti inconfutabili quelli messi sul tavolo da Rabini, e avallati dalle esperienze negative che si sono verificate su tutto il territorio nazionale da qualche anno a questa parte. E che ancora producono forti tensioni e mala gestione, con enormi difficoltà d’integrazione in alcune zone d’Italia.

«Il Sindaco ha parlato di forse 20 profughi in arrivo – ha ripreso Rabini – “sono dei nostri fratelli” ha detto, neanche fossimo in Chiesa invece che in Consiglio Comunale, ma penso che seppur espressamente motivata questa decisione come scelta politica, in questo la Prefettura e la visita del Prefetto a Camerano credo abbiano inciso sull’adesione alla rete SPRAR; le Prefetture continuano a non ascoltare il popolo e poi devono correre dietro a problemi di ordine sociale e di sicurezza.
È importante – ha concluso Rabini – che l’Amministrazione comunale faccia incontri pubblici per raccogliere opinioni in merito da parte della popolazione. E che lo faccia molto prima di aderire alla rete SPRAR. L’accoglienza, così come è stata finora intesa e voluta è divenuta un quotidiano succedersi di fatti di cronaca nera. Camerano non cada in questi tranelli.”