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Approvato il nuovo regolamento della consulta per i diritti delle persone con disabilità ad Ancona

Il Consiglio Comunale di Ancona ratifica le modifiche al regolamento, mentre il Partito Democratico esprime riserve sull'approvazione.

Ancona, 11 marzo 2024 –  Dopo anni di inattività della Consulta denominata per l’Handicap e dopo un intenso lavoro da parte della quarta commissione consiliare presieduta da Maria Grazia de Angelis e la successiva discussione degli emendamenti, il consiglio comunale di Ancona ha approvato oggi le modifiche al Regolamento alla Consulta dei Diritti delle persone con disabilità, uno strumento da tempo invocato da parte delle famiglie che convivono con le serie difficoltà legate alla disabilità e dalle associazioni che le rappresentano. L’impegno di riattivare la Consulta era stato adottato dal consiglio comunale il 13 dicembre scorso che da allora si è messo al lavoro per produrre il nuovo Regolamento.

A distanza di 32 anni dallo Statuto adottato dall’allora consiglio comunale (12.10.1992),  il nuovo organismo di partecipazione recepisce gli esiti della revisione normativa e culturale del sistema in questo lungo arco di tempo, aprendo ad opportunità concrete per innovare e migliorare il sistema dei servizi . 

«Con la riattivazione della Consulta – ha sottolineato l’assessore alle Politiche sociali, Manuela Caucci – a partire dalla revisione del lessico, delle terminologia relativa alla disabilità che vuole e deve essere sempre più inclusiva e sempre più rispettosa della sensibilità, dei diritti, delle aspettative dei cittadini ,  vogliamo fare passare il messaggio che la politica è vicina ai bisogni della gente, che l’Ente apre alle associazioni,  con capacità di ascolto e volontà di condivisione,  realizzando percorsi propositivi e costruttivi anche con altri enti pubblici al fine di migliorare la qualità della vita delle persone con disabilità e delle loro famiglie.  Ringrazio tutti i consiglieri che hanno lavorato per conseguire questo risultato ed i miei uffici che hanno dato un importante contributo alla stesura del nuovo Regolamento. Mi spiace molto che a fronte di un lungo lavoro condiviso in Commissione, la minoranza, nonostante siano stati oggi accolti alcuni emendamenti da loro stessi proposti, si sia focalizzata su questioni tecniche irrilevanti ed abbia deciso di astenersi». 

Il nuovo Regolamento definisce la consulta dei diritti delle persone con disabilità, organo consultivo del Consiglio Comunale, dell’Assessorato Servizi Sociali e delle Commissioni Politiche Sociali e della Disabilità.

 La Consulta svolge anche una funzione di riferimento per il Comune ogni qualvolta esso debba operare delle scelte politiche in tematiche riguardanti la disabilità al fine di adottare una scelta idonea e possibilmente condivisa. Gli organi della Consulta sono: l’Assemblea, il Presidente, il Vicepresidente, il Segretario che verranno nominati dalla assemblea stessa alla prima convocazione.

Nota del Partito Democratico sull’astensione riguardo al regolamento della consulta per i diritti delle persone con disabilità

«Noi astenuti sul Regolamento della consulta per i diritti delle persone con disabilità perché è condivisibile l’istituzione dell’organismo, ma il documento proposto fa acqua e il caos che si è verificato in Aula rappresenta la cartina di tornasole del gap di competenze di questa Amministrazione.

Nel Consiglio comunale dell’11 marzo la minoranza ha presentato 16 emendamenti al Regolamento della consulta per i diritti delle persone con disabilità, molti dei quali sono stati bocciati, tra cui quello che chiedeva di coinvolgere nella futura Consulta i sindacati e i rappresentanti del sistema sociosanitario.

I disabili, le loro famiglie e le associazioni hanno bisogno di uno strumento agile e propositivo, che funzioni, non certo di palcoscenici ad uso e consumo dei politici locali.

Inoltre, durante la discussione si è verificato un fatto eclatante: ci è stato consegnato un documento ufficiale firmato dai tecnici degli Uffici, con osservazioni di tipo politico alle nostre proposte. Un inciampo piuttosto antipatico, visto che l’ordinamento giuridico è molto chiaro sulla separazione tra l’attività di indirizzo e controllo politico e l’attività gestionale.

Quello che più colpisce però è l’aspetto politico: la Giunta Silvetti, evidentemente, non è in grado di esprimersi autonomamente nemmeno sui più semplici emendamenti presentati dai Consiglieri e ha bisogno di suggerimenti su tutto, che chiede addirittura di formalizzare per iscritto, nonostante ciò rappresenti una forzatura giuridica.

Il Comune di Ancona, con i suoi tanti e qualificati dipendenti, potrebbe proseguire anche da solo nella gestione della Città. La politica, però, non può mai abdicare al suo ruolo. Speriamo quindi di vedere più consapevolezza e competenza da parte di una classe dirigente di centrodestra che sembra procedere a tentoni in ogni ambito» (PD, Diamoci del Noi, Ancona Futura, Azione).

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