04 Dic Una striscia quotidiana di riflessione
BOCCIA/SALVINI CASSA INTEGRAZIONE E FCA
4 dicembre 2018 – «Chi è contro l’industria è contro il Paese». Così Vincenzo Boccia, presidente di Confindustria, al Politecnico di Torino. Una dichiarazione piccata del numero uno degli industriali italiani rivolta probabilmente al vicepremier e ministro dell’interno Matteo Salvini che ieri, da Bruxelles, ha tuonato ai giornalisti: «Non so quanto Confindustria rappresenti gli imprenditori italiani, Boccia deve avere ancora un po’ di pazienza».
In ballo c’è l’inerzia del Governo che, per Boccia, perde troppo tempo ad aspettare i risultati dell’analisi costi/benefici riferiti alla Tav. E non solo, in merito alla realizzazione bloccata delle grandi opere. È il solito gatto che si morde la solita coda. Gli industriali sono indispettiti dal comportamento di questo Governo giallo-verde che sembra privilegiare gli interessi dei dipendenti a scapito di quelli dei loro datori di lavoro.
Un circolo vizioso che necessita di una sintesi quasi impossibile. Se privilegi gli uni, danneggi gli altri. E viceversa. Anche se la storia insegna che le grandi industrie non hanno mai concesso diritti ai propri dipendenti se non costrette da scioperi selvaggi. Che oggi non ci sono più perché non ci sono più i sindacati.
A tutto ciò fa da contraltare la notizia di ieri data da Fca (Fiat) ai sindacati: un anno di cassa integrazione straordinaria, a Mirafiori, dal 31 dicembre 2018 al 29 dicembre 2019. Un provvedimento che riguarderà circa 3mila lavoratori. La “cassa” sarà utilizzata per l’avvio produttivo della 500 Elettrica e per la formazione dei lavoratori. E per fronteggiare il calo delle commesse registrato a Mirafiori sui modelli Maserati.
Ci risiamo. Adesso si chiama Fca, ma sempre Fiat è. Una multinazionale che ha portato la sede all’estero ma che continua – con la scusa di aver mantenuto diversi stabilimenti in Italia – a salassare il denaro degli italiani per finanziarsi i progetti. Già, perché il denaro che servirà a pagargli la cassa integrazione straordinaria lo tirerà fuori l’Inps. L’Istituto che non ha i denari necessari a pagare le pensioni agli italiani. Fca, oltretutto, non è più iscritta da tempo a Confindustria. Che ne pensa, Boccia? E i sindacati? E gli italiani?