L’ULIVO DI NATALE
30 novembre 2018 – Succede a Castelfidardo, il paese delle fisarmoniche. Quest’anno, in Piazza Repubblica, al posto del tradizionale pino di Natale addobbato a festa ci sarà un ulivo. Addobbato a festa. Un bell’ulivo, con la folta chioma e le radici vive che, terminate le feste, gli permetteranno d’essere trapiantato al posto di un altro ulivo ucciso due anni fa dal cozzo di un’automobilista.
Apriti cielo! Alla vista del povero e incolpevole ulivo scaricato al centro della piazza, la cittadinanza è insorta in massa contro questa scelta anticonformista e dunque scellerata del sindaco Roberto Ascani che, a detta di molti, ha stravolto la tradizione, gli usi e i costumi di decine di generazioni di fidardensi. Della serie: ‘toglietemi tutto ma non il mio pino!’
Sui social si è scatenato l’inferno e il povero Ascani è stato letteralmente sotterrato da commenti astiosi, dichiarazioni palesi d’incapacità a governare e persino insulti. A centinaia. Ma si sa, sui social i leoni da tastiera non perdono occasione per dimostrare che dalla Harvard University non sono mai passati. Il sindaco ha provato a spiegare la sua decisione richiamando la sacralità dell’ulivo sancita dalla Bibbia, e che il pino, al contrario, con il Natale non c’azzecca proprio dal momento che in Palestina non esiste ed è stato introdotto nelle case dagli europei verso metà ‘800. (Un concetto da me espresso giusto una settimana fa, in tempi non sospetti, proprio da questo spazio).
Niente da fare. Spiegazioni non recepite e ulteriori insulti. Una vicenda, questa di Castelfidardo e del suo ulivo di Natale, che vede perdenti tutti gli attori. È vero, il pino non c’entra nulla con la natività, ma sono duecento anni che è stato eletto a simbolo del Natale e non è possibile “sradicarlo” con un ulivo. Perché ulivo, nella tradizione, è sinonimo di Pasqua. E se togli le tradizioni ad una comunità, gli togli i principali punti di riferimento. La Domenica delle Palme che fai, distribuisci aghi di pino?
Perdenti anche gli altri, i cittadini/leoni/no-Harvard, perché puoi anche essere contrario ad una scelta, e puoi anche aver ragione, ma c’è modo e modo per esternarlo e l’insulto o il commento acido ti pongono sul piano della maleducazione. Stai sui social? Sarebbe bastato un hashtag: #iostoconilpino, ma questa è roba da Harvard!