27 Nov Una striscia quotidiana di riflessione
LO SPREAD NON ESISTE!
27 novembre 2018 – Spread è una parola inglese, usata tipicamente in Italia, nel linguaggio politico o finanziario, per indicare la differenza di rendimento tra due titoli. Nel caso dei titoli di stato, spesso il termine di paragone sono i Bund emessi dalla Germania vista la solidità e la forza dell’economia tedesca (che però oggi ha un debito pubblico superiore al nostro).
Lo Spread non esiste. È un artificio creato ad hoc per obbligare gli Stati ribelli a fare ciò che vuole l’Europa. I potenti dell’Europa, che poi sono quelli che tirano i fili dell’economia e della finanza. È un artificio studiato per far arricchire le banche. Pilotato, in prima battuta, dalle agenzie di rating incaricate di fare “terrorismo psicologico” sui poveri investitori privati.
Ne sa qualcosa Berlusconi che nel novembre 2011 dovette lasciare la carica di premier per colpa di uno Spread impazzito a quota 576 punti base. Un complotto franco-tedesco che ha accompagnato la sua fuoriuscita con le risatine pubbliche della Merkel e di Nicolas Sarkozy. Ne sa qualcosa la Grecia del 2009 che per aver taroccato i conti pubblici pur di entrare nell’Euro si è ritrovata al centro di una tremenda recessione che dura tutt’ora. Pilotata dalla Germania.
Lo Spread non esiste. Serve alle banche per guadagnare di più. Più sale lo Spread, più guadagnano. Perché così hanno la scusa per ritoccare al rialzo i tassi applicati ai mutui. Senza un criterio unico e ufficiale, però. Provate, in questi giorni, a chiedere un conteggio per un mutuo a tre banche diverse, avrete tre tassi diversi, tutti ritoccati verso l’alto per colpa dello Spread che è salito…
In Italia, il governo si ribella alle regole dei burocrati dell’UE per fare gli interessi dei cittadini? Lo Spread inizia a salire di brutto: le agenzie di rating tuonano al declassamento, l’Fmi grida che si va a sbattere, la Bce lo bacchetta. Il governo si allinea al dialogo e fa intendere che è possibile tornare a più miti consigli? Lo Spread scende. E le banche continuano a guadagnare, succhiando linfa vitale ai clienti.
In mezzo a tutto questo, il popolo. Quello che paga sempre il conto per questi giochetti della politica e dell’alta finanza. Perché a questi signori che governano i denari e i propri arricchimenti, del popolo e dei suoi sacrifici non interessa un fico secco!