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Una striscia quotidiana di riflessione

UN CANE SGARBATO

6 novembre 2018 – A Bologna, quando esasperato litighi con qualcuno e gliene dici di tutti i colori si usa dire: “gli ho mangiato la faccia!”. Un’espressione cruda, aggressiva, cannibalistica in senso figurativo, per sottolineare che più di quel che gli hai detto non era possibile.

Bene. Ieri sera a Camerano portando il cane fuori per il secondo dei suoi giri quotidiani ho mangiato la faccia a una giovane signora del posto. Nei salotti perbene si sarebbe detto che: ho perso le staffe. Ma siccome eravamo in prossimità dell’area cani, o sgambatoio per restare nell’ambito dell’ippica, quasi in aperta campagna, mangiargli la faccia mi sembra il termine più adatto.

La giovane signora in questione, possiede un bel cane pezzato. Con un difetto di fabbrica: ci sono cani che proprio non sopporta e se potesse li sbranerebbe ogni volta che li incontra. Il mio, è uno di questi. Ogni incontro è un’aggressione continua, con lo sbranatore che dall’interno dell’area cani prende a morsi la rete metallica che lo divide dall’esterno. E per fortuna che c’è la rete!

Questa storia andava avanti da mesi. E da diversi mesi al sottoscritto e al suo cane l’ingresso nell’area cani era interdetto se all’interno si trovava lo sbranatore. Senza museruola, come prescritto per i cani mordaci, e nell’indifferenza quasi totale della sua giovane proprietaria. Troppo impegnata con lo smartphone.

Esistono regole e buon senso, oltre all’educazione. La libertà di un singolo finisce là dove inizia quella altrui. Ma se le regole si ignorano, e tu invadi costantemente il mio spazio con la scusa che sei arrivata prima e fai quel che ti pare, allora non ti lamentare delle reazioni del prossimo.

Ieri sera, esasperato, le ho mangiato la faccia. Sono volate parole grosse e insulti. Ho esagerato. Ma mi sono tolto un peso che gravava sullo stomaco da mesi. Alla mia età, non c’è più tempo per aspettare. Ti prendi quel che ti viene e amen. Morale: quando uno è maleducato, è normale che abbia un cane “sgarbato”.