PIÙ ANGELI CHE DEMONI
2 novembre 2018 – The day after Halloween, il giorno dopo… e per fortuna che è passato! Maghetti e magoni, streghette e stregone, vampiretti e vampirone – molte delle quali con calze a rete e spacchi vertiginosi che non c’azzeccano una fava (avrebbe detto Di Pietro), con Ognissanti – hanno avuto le loro 24 ore di palcoscenico per poi tornare nell’oblio per almeno 364 giorni.
E così il mondo è tornato in mano agli Angeli, che ne ha tanto bisogno. Perché gli Angeli esistono, sono in mezzo a noi in carne ed ossa, magari non gli vedi le ali ma respirano con noi ogni giorno. Sono giovanissimi e coraggiosi e hanno la forza e la volontà, ma pure la bellezza, di contrapporsi a quei demoni che pur provandoci ogni giorno alla fine risulteranno sconfitti.
È di due giorni fa la notizia dei demoni che al Floriani di Vimercate hanno tirato sedie addosso alla loro insegnante. È di ieri la notizia dei tantissimi Angeli che, spontaneamente e senza essere invocati, sono spuntati di prima mattina nelle aree disastrate dal maltempo in varie località della Penisola. Dalla Liguria al Veneto, dalla Valle d’Aosta al Lazio e anche più giù, giovani occupati e studenti dopo aver ripiegato le ali si sono presentati semplicemente “a dare una mano” a spalare fango, ammassare detriti, spostare barche acciaccate dalla furia del vento.
Sacrificando a quel semplice “dare una mano” la loro giornata di festa. Rinunciando a passarla con gli amici al cinema, o in un centro commerciale, o spaparanzati sul divano. E la mente torna a quel 4 novembre del 1966 quando straripò l’Arno e Firenze si ritrovò affogata nel fango. Fu lì che venne coniato il termine “Gli Angeli del fango”. rivolto a migliaia di studenti che da tutto il mondo arrivarono “a dare una mano” e contribuendo a salvare la città.
Li chiamiamo angeli, ma sono i nostri figli. E finché tireremo su figli così, il futuro del mondo ha una speranza e quelli di Vimercate saranno destinati a perdere su tutti i fronti!