17 Set Scuole materne: vaccini sì vaccini no
Il caso di Fabriano e Sassoferrato
17 settembre 2019 – Con la riapertura delle scuole avvenuta ufficialmente ieri e documentata in pompa magna dai media, torna alla ribalta nelle materne l’annoso problema dei bambini non vaccinati. C’è la Legge Lorenzin che parla chiaro: i bambini fra tre e sei anni che risultano non in regola con i vaccini non potranno entrare nelle scuole materne, e a decidere se sì o no spetterà ai singoli dirigenti scolastici.
In Italia a rischiare di restare fuori dalla scuola sono in parecchi. Qui, nelle Marche, la cronaca più recente ha portato sotto la luce dei riflettori il caso di 15 bambini che a Fabriano e a Sassoferrato non risultano in regola con le vaccinazioni previste dalla Legge, e dunque rischiano l’esclusione dalle loro scuole materne.
La presa di posizione dei loro genitori “dissidenti” è netta: «non riusciamo a capire come mai i bambini non vaccinati che hanno più di sei anni possano comunque continuare ad accedere alla scuola. Tuteleremo i nostri figli al di sopra di tutto». Mentre l’assessore del Comune di Fabriano Stefania Lupini, che sta cercando di venire a capo della questione, spiega: «Chi decide sull’esclusione o meno sono i dirigenti scolastici, il Comune non ha competenze in merito».
Al di là di come andrà a finire a Fabriano, e della legittimità o meno della Legge Lorenzin sia sul piano umano che sullo quello medico-scientifico, faccio una riflessione. La mia generazione e quelle successive fino all’insorgere dei primi genitori “dissidenti”, si sono vaccinate tutte. Il problema è nato quando, con l’avvento dei social, qualcuno ha iniziato a sostenere che certi vaccini producano seri problemi e varie patologie in qualche bimbo.
Non so quanto ciò risponda al vero e sia effettivamente dimostrabile, ma so che alcuni bimbi che non potevano essere vaccinati non lo sono stati con tanto di documentazione medica. Così come so che alcuni luminari abbiano esplicitamente dichiarato che i vaccini non siano affatto pericolosi. Così come do per scontato che chi decide sulla salvaguardia della nostra salute non sia così pazzo o incosciente da disegnare leggi che anziché pro vadano contro.
È giusto analizzare i casi limite uno a uno, e risolverli sul piano medico-scientifico. Sbagliato diventare “dissidenti” solo perché si segue una linea di pensiero non suffragata da responsi scientifici conclamati. Per i genitori ribelli di Fabriano e Sassoferrato, l’esclusione dalle materne dei loro figli è: «come tornare ai tempi delle leggi razziali». Detto da chi a quei tempi non era neppure nato mi sembra un tantino esagerato.