
29 Gen Presidente della Repubblica: eletto Re Mattarella
Partiti e coalizioni pensano solo per sé e firmano la loro debacle politica
Camerano, 29 gennaio 2022 – Ecco, se c’è una cosa che proprio non sopporto è sentir dire, come in tanti stanno scrivendo sui social: “Meglio Mattarella piuttosto che tutti gli altri candidati da strapazzo!”. Stupida e poco lungimirante affermazione scaturita alla notizia di questo pomeriggio, con la rielezione del Presidente della Repubblica uscente per un altro settennato al Quirinale. Rielezione che i grandi elettori hanno sancito, su imposizione dei partiti politici d’appartenenza, con 759 voti su un quorum di 505 (in foto, il raggiungimento del quorum).
Mi fa tornare alla memoria quella storiella odiosa della volpe e l’uva, con la prima che dopo svariati tentativi infruttuosi per raggiungere un grappolo troppo in alto, dice a se stessa: “Meglio così, tanto è acerbo”.
Candidati da strapazzo? Vergognoso anche solo pensarlo. Fior di politici, giuristi, alti funzionari dello Stato, tutti/e con una solida e prestigiosa carriera alle spalle, degni del rispetto di chiunque, sbattuti sul ceppo della ghigliottina politica, o se preferite bruciati sull’ara sacrificale delle convenienze di partito, pur di arrivare ad un risultato che nei numeri era impossibile raggiungere.
Inutile fare i nomi, le chiame per l ‘elezione del Presidente della Repubblica le avete seguite tutti. Semmai, sono i nostri politici ad essere da strapazzo. Piccoli partiti, guidati da leader piccoli, piccoli, incapaci di dimostrare al Paese le proprie qualità – quelle per le quali vengono pagati profumatamente dal popolo – di fronte alla loro pochezza hanno fatto come la volpe, si son trovati una scusa per non perdere la faccia: hanno rieletto alla massima carica dello Stato Sergio Mattarella (foto), il Presidente uscente, quel Presidente che ha passato gli ultimi mesi del suo mandato a ripetere in tutte le salse che lui, di un altro settennato, non ne voleva neppur sentir parlare.
Onore all’intelligenza, alla saggezza e all’amor di Patria di Mattarella che invece, alla fine, ha accettato. Ma di fronte allo scenario offerto da questi leader politici – nessuno escluso – poteva forse fare diversamente? L’Italia sta attraversando uno dei momenti peggiori della storia della Repubblica: c’è una pandemia ancora in corso, le bollette energetiche schizzate alle stelle, aziende che chiudono a ripetizione, il PNRR da realizzare con centinaia di progetti da mettere a terra, senza dimenticare la politica estera con Russia e America che minacciano un più che possibile conflitto militare. No, non poteva tirarsi indietro e dire semplicemente: “arrangiatevi!”
Ma sia chiaro, anche se la Costituzione italiana non lo esclude espressamente, Mattarella doveva potersi godere in santa pace la pensione. Tante le figure che avrebbero potuto prendere il suo posto al Quirinale se solo i nostri politici avessero avuto più a cuore le sorti degli italiani. Una mancanza, la loro, una incapacità a decidere e a mettersi d’accordo, che nel post elezione pagheranno a caro prezzo. Il centrodestra non esiste più; il PD è sempre più solo; il Movimento 5 Stelle, mantenendo Mario Draghi alla Presidenza del Consiglio, si è assicurato la fine legislatura e la pensione ma, allo stesso tempo, ha firmato la sua condanna definitiva all’estinzione.
Di fatto, non c’è più la Terza Repubblica. L’Italia è diventata una monarchia presidenziale guidata da Re Mattarella.
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