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Una striscia quotidiana di riflessione

 

MORIRE DI FREDDO

25 febbraio 2019 – Sembra assurdo, anacronistico, inaccettabile morire di freddo ai nostri giorni. Eppure succede, molto più di quanto immaginiamo. Dopo i casi dell’ultimo fine settimana: morti di freddo due senza dimora a Roma e Napoli, la Comunità di Sant’Egidio punta il dito e dichiara: “Ognuno può intervenire, aiutando in diversi modi”. Come? Partecipando in prima persona, cittadini e istituzioni, nel raccogliere e donare coperte, cappelli di lana, sacchi a pelo e generi di conforto. “Per non restare indifferenti nel tentativo di evitare che questa rigida coda invernale provochi altre vittime”.

Ma, soprattutto, serve la disponibilità del singolo. Aggregarsi cioè al servizio dei volontari nelle loro quotidiane visite itineranti ai senza dimora. Serve offrire ed allargare l’ospitalità notturna.

Le istituzioni fanno già tanto, come pure i cittadini. Ma, evidentemente, non è sufficiente per eliminare il problema. In una realtà dove il volontariato è diffusissimo, sembrerebbe occorra uno sforzo in più oltre a quello messo in campo.

Senza volontariato, senza il tempo e il buon cuore dedicato da tanti italiani ai propri simili che versano in condizioni di necessità e precarietà totale, il nostro Paese risulterebbe incivile, inospitale, insensibile, cieco e sordo ai bisogni e alle necessità degli ultimi, degli emarginati, in molti casi degli “invisibili” come a suo tempo denunciato e documentato in modo esaustivo nel programma omonimo di Mediaset dal mio amico Marco Berry.

Non passa giorno che agli italiani venga chiesto un aiuto, in prima persona e/o sottoforma di donazioni in denaro: per i bimbi africani, per i mutilati dalle guerre, per la ricerca contro i tumori o le malattie rare, per aiutare le comunità di recupero dei tossicodipendenti, per sostenere progetti di ricostruzione sia materiale che mentale… Insomma, a ben guardare tutti gli spot televisivi quotidiani, gli italiani dovrebbero passare gran parte del loro tempo a mettere mano al portafogli per aiutare questo o quello. Spesso, per lavarsi la coscienza da un senso di colpa inculcato subdolamente dallo spot; quasi sempre, perché donare due euro è molto più semplice che mettersi in gioco in prima persona.

Comunque sia, nel 2019 è inaccettabile che si muoia ancora di freddo in uno dei sette Paesi più industrializzati al mondo. A prescindere da chi sei, da dove vieni e come vivi. John Fitzgerald Kennedy, il giorno del suo insediamento alla Casa Bianca il 20 gennaio 1961, ebbe a dire: “Ask not what your country can do for you; ask what you can do for your country” (Non chiederti cosa può fare il tuo paese per te, chiediti cosa puoi fare tu per il tuo paese).