Osimo, 16 gennaio 2023 – Era il 18 gennaio 2017, sei anni fa, quando un’enorme valanga fatta di neve, ghiaccio, alberi e detriti vari (120 mila tonnellate), si staccò dal Monte Siella nel massiccio del Gran Sasso e investì l’albergo Rigopiano, una località turistica montana nel Comune di Farindola, in Abruzzo, in provincia di Pescara. (nella foto d’archivio, l’albergo distrutto dalla valanga e nel riquadro Marina Serraiocco e Domenico di Michelangelo con il figlioletto Samuel).
Fu una tragedia immane: 29 vittime e solo 11 sopravvissuti. A distanza di sei anni, mercoledì 18 gennaio 2023 – amara coincidenza – riprenderà il procedimento giudiziario che dovrebbe vedere la sua definizione nel prossimo mese di febbraio, nei confronti di trenta imputati per quella tragedia: 29 persone e una società. L’accusa, sostenuta dal procuratore capo Giuseppe Bellelli, e dai pm Andrea Papalia e Anna Benigni, nella requisitoria ha chiesto 26 condanne per un totale complessivo di 151 anni e mezzo di reclusione e quattro assoluzioni. Tra le richieste di condanna: 12 anni per l’ex prefetto di Pescara, Francesco Provolo; 11 anni e 4 mesi per il sindaco di Farindola, Ilario Lacchetta; 6 anni per l’ex presidente della Provincia di Pescara, Antonio Di Marco.
Fra le 29 vittime, c’erano anche il poliziotto assistente capo Domenico di Michelangelo e sua moglie Marina Serraiocco, in vacanza a Rigopiano insieme al loro figlioletto Samuel, unico della famiglia a salvarsi. Domenico, Marina e Samuel abitavano ad Osimo.
Sono passati sei anni, e chi scrive ricorda benissimo i giorni della tragedia. Come Corriere del Conero seguimmo la vicenda passo, passo. Come fai a dimenticare? A colpirci nel profondo dell’anima fu il saluto che i colleghi riservarono al poliziotto Domenico Di Michelangelo e a sua moglie Marina Serraiocco. Quel saluto, quell’articolo, lo scrissi e pubblicai di persona: ricordo che nel farlo le dita tremavano sulla tastiera del computer, mentre lacrime copiose scivolavano sulle mie gote, incapace di fermarle. Anche i giornalisti hanno un cuore!
Quell’articolo aveva per titolo: “Ancona – … Ciao Domenico!” e il saluto dei colleghi poliziotti recitava:
«In questi giorni abbiamo pensato a cosa scrivere per ricordare il nostro collega Domenico morto tragicamente insieme alla moglie Marina a causa della valanga che ha travolto l’albergo Rigopiano. Poi abbiamo pensato che non ci sono parole giuste o particolari che possano raccontare in poche righe i ricordi che ognuno di noi ha di Dino, né tantomeno delle frasi che possano spiegare questa tragedia. Conoscendolo, pensiamo che lui non avrebbe voluto un lungo discorso o un addio, ma solo un semplice saluto… e allora: “ciao Dino, ciao Marina!”».
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