02 Ott Moneta contante o moneta elettronica
Un dilemma che incide sulla nostra capacità di gestire il bilancio familiare
2 ottobre 2019 – Argomento spinoso e all’ordine del giorno quello dell’uso del denaro contante limitato a favore di quello elettronico. Gli italiani si dividono tra favorevoli e contrari e lo fanno misurando sul tema la propria personale realtà, non certo tenendo conto delle cento sfaccettature che si nascondono nel cono d’ombra della scelta che sta impegnando il Governo.
Mi domando quanto possa essere preoccupato un muratore (ma ne esistono ancora?), un pensionato (ce ne sono sempre di più), uno studente, un dipendente pubblico o privato del fatto che, eliminando il contante, si eliminerebbe il nero prodotto da aziende e professionisti. O che si toglierebbe alle mafie la possibilità di trafficare a loro piacere. La mia risposta? Non gli è mai importato e mai gl’importerà: hanno altri problemi cui pensare, primo fra tutti, far quadrare il bilancio familiare per arrivare a fine mese con i pochi contanti a disposizione.
Altra domanda: ma come nasce il nero delle aziende e dei professionisti? Semplice, con la complicità di altre aziende e altri professionisti, nonché dei privati cittadini. Tutti, in pratica, concorrono a creare gruzzoli di denaro in nero: le aziende e i professionisti pagando in nero parte degli stipendi dei propri dipendenti; il privato cittadino pagando in nero le prestazioni dell’idraulico, del falegname, del muratore, del dentista…
Il denaro nero, in conclusione, lo produciamo tutti. Una pratica illegale che nel tempo è diventata abitudine sociale, un comportamento talmente radicato in noi che ormai è “normale” e “ha senso” risparmiare quanto più possibile di fronte ad un pagamento per una prestazione professionale. Qualunque essa sia.
Lo Stato impone balzelli oltre ogni limite? Ci permette di portare in detrazione solo le briciole di quanto spendiamo? Bene, anzi malissimo! Allora io t’inganno come posso – cioè facendo del nero – pur di recuperare qualche soldo e risparmiare. Credo sia questo il meccanismo mentale che induce tanta gente a mettere in atto azioni illegali. Senza rendersi conto che fregando lo Stato non fanno che fregare se stessi.
Le mafie? Bè, quelle qualche problema ce l’avranno con la moneta elettronica, ma solo per il tempo necessario a organizzarsi poi continueranno a fare affari illeciti come se nulla fosse. Presto, agli angoli delle strade avremo i pusher dotati di bancomat…
I tempi stanno cambiando a una velocità supersonica e la tartaruga Italia se ne accorge sempre con decenni di ritardo. Chi dice no alla moneta elettronica si giustifica con l’inettitudine e l’incapacità ad usarla da parte degli anziani; o con le problematiche di dare la paghetta settimanale ai propri figli; stupidaggini! Il denaro è sempre denaro, qualunque sia la sua forma, quello elettronico sarà tranquillamente spendibile solo se il farlo non costerà nulla a nessuno. Diversamente si continuerà a utilizzare il contante, che per spenderlo basta allungare una mano e aspettare il resto.