21 agosto 2020 – Un mese esatto alle prossime consultazioni elettorali che vedranno i marchigiani chiamati alle urne per esprimersi su: referendum confermativo per il taglio dei parlamentari, elezione del Presidente della Regione Marche, elezione del sindaco in alcuni Comuni.
Andiamo per ordine. Referendum – Il quesito sottoposto a referendum recita: «Approvate il testo della legge costituzionale concernente “Modifiche agli articoli 56, 57 e 59 della Costituzione in materia di riduzione del numero dei parlamentari”, approvato dal Parlamento e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana n. 240 del 12 ottobre 2019?» Dove il testo di legge prevede il taglio del 36,5% dei componenti di entrambi i rami del Parlamento: da 630 a 400 seggi alla Camera, da 315 a 200 seggi elettivi al Senato.
Si aspettava da anni questo referendum e adesso che c’è non ne parla quasi nessuno. Al di là di tutte le menate politiche, garanzie di rappresentatività democratica di e su tutto il territorio nazionale, negazione di un effettivo risparmio sugli stipendi faraonici dei parlamentari (stimato in circa 500 milioni di euro per ogni Legislatura, pari a circa 100 milioni annui), a mio modesto avviso la vera motivazione che spinge i partitelli a votare NO è che rischiano di sparire dalla scena politica insieme ai loro rappresentanti. Che ce ne facciamo in Italia di 900 parlamentari in rappresentanza delle poco più di 100 province? Ditemelo voi.
Presidente della Regione Marche. Se ne va Ceriscioli, e francamente saranno in pochi a rimpiangerlo, specialmente nei Comuni marchigiani terremotati. All’orizzonte si profila una battaglia sul filo di lana tra il candidato del centrosinistra Maurizio Mangialardi, sindaco uscente di Senigallia, e il candidato del centrodestra Francesco Acquaroli, esponente di Fratelli d’Italia. A fare la differenza, con tutta probabilità, sarà la scelta del Movimento 5 stelle: correrà da solo o si alleerà con il PD? Anche se, ad oggi, Gian Mario Mercorelli, il candidato del M5s, mantiene la volontà dichiarata di correre da solo.
Un caro amico marchigiano, da anni profondo conoscitore della realtà politica regionale, mi ha detto: “Nelle Marche? Il centrodestra non potrà mai vincere”. Non so se il suo sia un complimento o un biasimo verso gli elettori, quel che so è che per sapere se ha ragione occorrerà aspettare il 22 settembre.
Sindaci dei Comuni. In provincia di Ancona si vota in tre: Cerreto d’Esi (ab. 3.967); Loreto (ab. 12.533); Senigallia (ab. 44.361). A Loreto, il sindaco uscente Paolo Niccoletti si candida alle regionali nelle fila dell’Udc. Al momento, sono tre i candidati che aspirano a prendere il suo posto alla guida della Città Mariana: Moreno Pieroni, assessore regionale uscente, con la lista ‘Loreto nel cuore’, già sindaco di Loreto in passato; Gianluca Castagnani, funzionario regionale e consigliere di minoranza uscente della lista Loreto Libera, si presenta alla testa della lista ‘SiAmo Loreto’; Paolo Albanesi, responsabile tecnico in una ditta e già candidato cinque anni fa con la lista Uniti si cambia, oggi si ricandida nella lista ‘Prima Loreto’.
Un pasticciaccio che sa di litigi e accordi mancati quello tra Castagnani e Albanesi, dal momento che appartengono entrambi al centrodestra. Il primo è appoggiato dal gruppo locale di Fratelli d’Italia, il secondo da Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia regionali. Della serie: come farsi male da soli. Staremo a vedere come andrà a finire, in attesa dell’ufficializzazione delle liste. Manca davvero poco, ormai.
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