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Manuel Bortuzzo: medaglia d’oro alla vita

La determinazione e il coraggio del giovane paralizzato alle gambe da un colpo di pistola

10 ottobre 2019 – “La sentenza non cambia le cose, non mi restituirà certamente le gambe. In questo momento penso esclusivamente a riprendermi. Non m’importa sapere se chi mi ha fatto del male sia punito con 16 o 20 anni di prigione. Nessuna sentenza può farmi tornare come prima. So di dovermi confrontare con una realtà diversa, che sto affrontando con positività e determinazione – Il mio sogno è tornare a camminare; mi sto impegnando ogni giorno per realizzarlo e gli insegnamenti dello sport mi aiutano in questa nuova dimensione. Il destino non si può cambiare, ma posso indirizzare la mia realtà: non posso fare ciò che facevo prima? Farò altre migliaia di cose con impegno e sempre col sorriso“.

È la dichiarazione fatta da Manuel Bortuzzo (foto: fonte Instagram/manuelmateo), giovane nuotatore veneto, subito dopo la sentenza che ha condannato  a 16 anni di carcere Lorenzo Marinelli e Daniel Bazzano, i due aggressori che gli spararano alla schiena a Roma – senza nessun motivo – mentre era insieme alla sua fidanzata.

La lite in un pub, la successiva vendetta dei due sparatori che dopo la rissa tornano in zona e sparano ad una coppia di giovani che con loro e la lite non avevano avuto nulla a che fare. Erano, quella coppia di giovani, semplicemente nel posto sbagliato nel momento sbagliato, alla mercé di due delinquenti senza scrupoli e senza morale. Quella coppia di giovani, in quel momento, poteva essere chiunque di noi.

Manuel Bortuzzo era una promessa del nuoto italiano, faceva parte della rappresentativa giovanile azzurra, oggi per quel fatto increscioso e assurdo è ridotto su una sedia a rotelle con le gambe paralizzate. Chiunque, al suo posto, si sarebbe crogiolato nella disgrazia senza incorrere nel biasimo della gente, ma lui no. Con la tenacia dei veneti, una forza d’animo incredibile e forse l’incoscienza e il coraggio dettati dalla sua giovane età, Manuel ha reagito come nessuno trasformando la disgrazia in una nuova opportunità.

Oggi, il ventenne nato a Trieste è tornato a nuotare in piscina. Sogna di tornare a camminare e di realizzare il vecchio sogno di partecipare alle Olimpiadi. Con la faccia pulita, il sorriso sempre presente, e una determinazione fuori dal comune che gli si legge negli occhi schietti, sono certo che ce la farà. Bortuzzo, comunque andrà e per come è costruito mentalmente, salirà ancora sul gradino più alto del podio di una gara di nuoto. Anche con le gambe paralizzate. Intanto, è già salito sul gradino più alto del podio della vita: medaglia d’oro alla tenacia e al coraggio per il grande esempio di riscatto che è diventato per tutti noi.