Argomenti per categorie

Mamma, li Turchi!

110 migranti in arrivo al porto di Ancona

Ancona, 10 gennaio 2023 – C’è tutto un mondo, anconetano e marchigiano, in gran subbuglio per l’imminente arrivo al porto di Ancona di 110 migranti: 37 persone a bordo della nave Ong Ocean Viking che attraccherà questa sera intorno alle 19.00 alla Banchina 22; 73 migranti (di cui 13 minori non accompagnati) a bordo della nave Ong Geo Barents (Medici Senza Frontiere), il cui attracco nel porto dorico è previsto intorno alle 7.00 di giovedì 12 gennaio.

Dopo Pantelleria, Marsala, Catanzaro ecc., “li Turchi”, come qualcuno ha definito sui social i migranti in arrivo, tocca ad Ancona organizzarsi per l’accoglienza di persone extracomunitarie che si sono affidate al mare per approcciare le italiche coste. Ed Ancona si fa trovare pronta: nella fase di prima accoglienza sono stati approntati cinque container dove sistemare le persone che stanno per sbarcare, e dove si effettueranno i controlli sanitari, le registrazioni personali, le foto segnaletiche.

Quel che al momento non è dato sapere, è dove verranno indirizzate queste persone una volta sbarcate e registrate, dal momento che sì dà per scontato che per loro Ancona sia solo un attracco in transito. Una decisione che spetta all’Ambito Servizio Assistenza Nazionale, e che verrà concretizzata con le prossime indicazioni del Prefetto di Ancona, Darco Pellos.

Se le istituzioni sono pronte all’accoglienza, a non essere pronti sembrerebbero tanti anconetani e marchigiani che si sono scatenati sui social con post davvero inaccettabili e irripetibili, dove “Tornatevene a casa vostra” è uno dei più gettonati e leggeri.

Certo, aveva ragione Umberto Eco. Ovvio, i leoni da tastiera impazzano con le loro offese anonime. Scontato, accogliere tutti spesso è un problema. Ma diamine, Ancona è una città di mare, con orizzonti ed aperture – anche mentali – che dovrebbero essere infiniti. Gli anconetani dovrebbero avere insite nel dna l’accoglienza e l’ospitalità. Invece, no. I loro post sui social parlano di chiusure a prescindere, di insulti ai migranti senza una vera ragione. In qualche caso, di vero e proprio razzismo.

Vero, le Marche sono dei marchigiani che le hanno forgiate in secoli di sudore e sacrifici. Sacrosanto. Ma da qui a dire “no, tu qui non entri”, ce ne corre. Anche perché, a ben guardare, il mondo ha sempre accolto i marchigiani: in Argentina, negli Stati Uniti, nell’America del Sud, in Francia, Belgio, Germania, Inghilterra, Australia…

Senza dimenticare che alla fine della fiera noi marchigiani, italiani, americani, cinesi, extra comunitari, non siamo padroni di un bel niente. Siamo tutti ospiti del pianeta Terra che può decidere quando e come vuole del nostro destino. Davvero, siamo così incapaci di tendere una mano a chi ha bisogno? Davvero, il discrimine chi aiutare e chi no passa dal colore della pelle e dal luogo di nascita?      

© riproduzione riservata

Tags: