Argomenti per categorie

Legge UE sul copyright, cosa cambia?

Per gli utenti di internet non cambia quasi nulla

 

LEGGE UE SUL COPYRIGHT, COSA CAMBIA?                                                                                              Per gli utenti di internet non cambia quasi nulla

27 marzo 2019 – L’aula di Strasburgo ha approvato la legge sul copyright, con 348 sì (tra cui quelli di Forza Italia e Pd), 274 no (compresi quelli di Lega e Movimento 5 Stelle) e 36 astenuti, La riforma piace molto ai media e grandi editori (i più piccoli potrebbero esserne danneggiati). Ovviamente contrari alla nuova direttiva i big della rete come Facebook, GoogleTwitter, che dovranno concordare un equo compenso con i produttori dei contenuti e provvedere a sistemi di controllo automatici per evitare che sulle loro piattaforme sia caricato materiale protetto da diritto d’autore.

La nuova legge, come si legge su Il Fatto Quotidiano, dovrà essere convertita da tutti i paesi dell’Unione Europea. Il Ministro Di Maio ha già annunciato che in Italia cambierà qualcosa in merito al testo licenziato a Strasburgo. “La direttiva sul copyright è migliorata – ha commentato Google dopo l’approvazione – ma porterà comunque un’incertezza giuridica e impatterà sulle economie creative e digitali dell’Europa. I dettagli contano e restiamo in attesa di lavorare con politici, editori, creatori e titolari dei diritti mentre gli Stati membri dell’Ue si muovono per implementare queste nuove regole”.

Vediamo cosa cambia, a grandi linee:

YouTubeFacebook e Google News sono alcune delle piattaforme online che saranno più direttamente interessate dalla nuova legislazione. Queste ultime diventano ora direttamente responsabili dei contenuti caricati sui loro siti.

– La riforma mira ad aumentare le possibilità dei titolari dei diritti, in particolare musicisti, artisti, creativi ed editori, di negoziare accordi migliori sulla remunerazione derivata dall’utilizzo delle loro opere diffuse sulle piattaforme web.

– Gli editori di stampa acquisiscono il diritto di negoziare accordi (che restano facoltativi) sui contenuti editoriali utilizzati dagli aggregatori di notizie. Staremo a vedere come si svilupperà la normativa in Italia.

Per gli utenti di internet, tutto resta come prima: non ci sono tasse sui link e gli snippet brevi – ossia le corte frasi di presentazione di un articolo che compaiono per esempio nei feed di notizie di Google o sulle bacheche Facebook – restano fuori dalla tutela dei diritti d’autore. Ci sarà, comunque, maggior controllo sui contenuti offensivi dei post pubblicati.

Il caricamento di opere protette per citazioni, critiche, recensioni, caricature, parodie o pastiche è poi stato protetto ancor più di prima, garantendo specificatamente che meme e Gif continuino ad essere disponibili e condivisibili sulle piattaforme online.