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Il “Cartello di Naro”

Il “Cartello di Naro”

18 ottobre 2018 – La notizia è fresca di giornata e arriva dalla Sicilia: i Carabinieri del comando provinciale di Agrigento hanno scoperto e sequestrato una maxi piantagione di marijuana nelle campagne di Naro, un paese dell’entroterra agrigentino. Tra gli arrestati anche tre persone trovate in possesso di una pistola.          L’operazione, condotta da una trentina di militari, ha portato al sequestro di oltre trenta tonnellate di canapa indiana: una volta immessa sul mercato avrebbe fruttato oltre 15 milioni di euro. Si tratta di uno dei più ingenti quantitativi di droga sequestrati in un colpo solo in Sicilia.

Dunque, visto il modus dell’organizzazione criminosa e il quantum del coltivato illegalmente, la Trinacria come la Colombia? Il “Cartello di Naro” che sostituisce il “Cartello di Medellin” del fu Pablo Escobar, conosciuta come la più vasta e potente organizzazione di narcotrafficanti al mondo? Parrebbe di sì, dal momento che oggi Medellin è passata da città simbolo della violenza a città modello grazie ad una trasformazione socio-urbanistica senza eguali.

Che la piaga del traffico e consumo di droga (naturale e sintetica), sia in continua e proficua espansione, è un dato di fatto. E non solo nelle Marche o in Italia, riguarda il mondo intero. E il mondo intero spende ogni anno miliardi di euro per combatterla a tutti i livelli. In questo quadro, stona la notizia di ieri che il Canada – secondo Paese al mondo dopo l’Uruguay – abbia legalizzato il consumo di marijuana per uso ricreativo. A quando, la legalizzazione di Naro?