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David Sassoli e gli stanziamenti dell’Europa

Le spigolature di Armando Ginesi su finanziamenti Ue, burocrazia, ingratitudine e tricolore

23 aprile 2020Armando Ginesi ormai, è ospite fisso di questo editoriale. Lascio lo spazio alle sue argute spigolature che, come sempre, ‘pungono’ e non fanno una piega.

David Sassoli, Presidente del Parlamento dell’Unione Europea (foto), mi preoccupa non poco. Per fronteggiare la crisi di tutti i Paesi europei colpiti dal coronavirus, ha annunciato, ci saranno quasi certamente 1.500 miliardi di euro, un cifra enorme, sia sotto forma di prestiti che di investimenti a fondo perduto. Poi, siccome è italiano e conosce i suoi connazionali, ha aggiunto: “L’Italia dovrà spenderli bene”. E che ci vuole? Basta creare una Commissione di “esperti”, composta da una settantina di persone indicate dai partiti e partitini, che studi, con calma, come si può fare a spender bene il danaro pubblico.

Burocrazia: governo e banche in lizza.

Il governo ha annunciato di aver preso provvedimenti a favore delle piccole e medie imprese le quali, dopo più di due mesi di forzata cessazione dell’attività, si trovino ad aver bisogno di liquidità. Basta rivolgersi ad una banca e con una pratica da svolgersi in giornata si potrà avere fino a 25.000 euro di credito. Un imprenditore si è recato presso l’ istituto bancario di cui è cliente con la richiesta di un prestito di quindici milioni di euro per sentirsi dire che doveva esibire ben 19 documenti; un altro, dinanzi alla mole di complicazioni esistenti, ha rinunciato al munifico prestito. Il governo accusa le banche: “Troppa burocrazia“; le banche si giustificano accusando il governo: “Troppa burocrazia“. Cos’è, un gioco nuovo a spese delle piccole e medie imprese che, in Italia, costituiscono il tessuto connettivo del sistema produttivo?

La bontà pelosa.

Lo ha riferito Massimo Gramellini. Un’infermiera di Lucca – di quelle che si sobbarcano a turni di tredici ore di lavoro, di giorno e di notte, per tenere le mani a tanti ammalati e, purtroppo, a chiudere gli occhi ad altri – quando è rientrata a casa dall’ospedale ha trovato una lettera anonima dove qualche vicino la ringraziava ironicamente per il Covid “che tutti i giorni ci porti”. Nota Gramellini :”Non si era detto che lo choc di questi mesi ci avrebbe reso migliori ? Può darsi ma in certuni la bontà d’animo è come uno starnuto: considera più prudente esprimersi a distanza di sicurezza. Un’infermiera caritatevole commuove al telegiornale solo se ha l’accortezza di abitare in un altro quartiere. Ma da Ercole a Borsellino, nessun eroe ha mai riscosso grandi consensi nel suo condominio“.

Il tricolore e Carlo Azeglio Ciampi.

Nota Aldo Cazzullo: “Riconosciamolo: fino a non molto fa, il tricolore era considerato un simbolo di parte. Quasi di destra. Se oggi è considerato un simbolo che ci unisce tutti, dobbiamo ringraziare un Presidente della Repubblica a cui la sua città, Livorno, ha rifiutato di intitolare una semplice rotonda stradale“.
Non vi sembra, più o meno, la stessa pasta che sta alla base della notizia sull’infermiera?”