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C’era una volta un sacchetto dell’immondizia…

…che da oggi non c’è più!

31 maggio 2019 – Vi racconto una favola, una di quelle belle favole a lieto fine. Una di quelle favole dei tempi moderni che andrebbero raccontate ai bambini di oggi se i genitori di oggi avessero tempo e voglia di raccontarle ancora, certe favole. Magari, con annessa pure la morale. Una favola nata sui social qualche giorno fa e morta sui social proprio ieri.

C’era una volta, in un paese immaginario chiamato Sirolo, un bel sacchetto dell’immondizia verde fosforescente, uno di quelli da utilizzare per la raccolta differenziata.

«Babbo, cos’è la raccolta differenziata?»

Zitto, figliolo, ascolta e lasciami continuare, sei troppo piccolo per poter assimilare certi concetti e meccanismi partoriti dalla mente degli adulti. Dunque, era un bel sacchetto dell’immondizia verde fosforescente, fiero di esserlo, perché convinto d’essere stato concepito per fare del bene al prossimo. Una vita breve la sua, giusto il tempo d’essere costruito, riempito e smaltito in discarica.

«Babbo, cos’è la discarica?»

È un posto dove la gente butta via tutto il superfluo, quello che ingombra, le cose rotte, i rifiuti che produce. Spesso, la gente ci butta via anche i propri ricordi quando fa male vederseli intorno. Ma torniamo al sacchetto. Qualcuno, qualche giorno fa, lo ha preso, riempito di cartoni vuoti della pizza e lasciato per strada, anziché smaltirlo correttamente nei cassonetti dell’immondizia.

«Un maleducato, vero Babbo?»

Sì, molto maleducato. Qualcun altro ha visto il sacchetto abbandonato per strada e anziché smaltirlo, anche se non era suo, lo ha lasciato lì, lo ha fotografato e ha postato la foto su Facebook lamentandosi dell’inciviltà di quell’ignoto che lo aveva abbandonato vicino casa sua. Il giorno dopo il sacchetto era ancora per strada, altra foto e altra lamentela. Senza che qualcuno intervenisse. Dal canto suo, il sacchetto verde fosforescente era molto arrabbiato e deluso. “Che ci faccio qui – si domandava – tutti a farmi foto, tutti che si lamentano e nessuno che mi porta in discarica. Se almeno avessi le gambe…”.

La storia è andata avanti per giorni, su Facebook ormai era diventata un caso. Tutti a postare lamentele sulla maleducazione, sulla disorganizzazione, sul menefreghismo, sull’inciviltà. Ma quel sacchetto non lo spostava nessuno. Finché, dopo vari giorni, un signore che passava di lì, stufo di tutte quelle lamentele inutili ha fermato la macchina, è sceso, ha raccolto il sacchetto e lo ha portato in discarica. Fine della storia, delle foto e dei post inutili. E fu così che il sacchetto verde fosforescente finì la sua vita felice e contento in discarica.

«Babbo, e la morale?»

Nella vita, figliolo, contano i fatti. E il senso civico. Le parole stanno a zero. Adesso rallento la macchina, tu tira giù il finestrino e getta la bottiglietta vuota dell’acqua lungo il ciglio della strada con tutta la forza che hai. Sbrigati però, che facciamo tardi a scuola!