03 Feb Candidatura di Ancona a capitale italiana della cultura
L'Amministrazione chiama a raccolta i cittadini. Incontro pubblico alla Mole Vanvitelliana giovedì 6 febbraio
Ancona, 3 febbraio 2020 – Si svolgerà giovedì 6 febbraio alle ore 18 presso la Sala Boxe della Mole Vanvitelliana (foto) l’incontro pubblico sulla presentazione della candidatura a capitale italiana della cultura 2021 di Ancona. Nel corso dell’incontro, verrà spiegato il meccanismo del bando, saranno descritte le traiettorie della candidatura di Ancona ed esposte le modalità di coinvolgimento e di partecipazione alle associazioni sociali e culturali, alle imprese, ai singoli cittadini e professionisti che intendono partecipare al lavoro.
«L’incontro – sottolinea l’assessore alla Cultura, al Turismo e alle Politiche giovanili Paolo Marasca – sarà il primo momento d’incontro, al quale ne seguiranno molti altri, più circoscritti a seconda dei progetti e delle idee, che contribuiranno alla costruzione del dossier di candidatura. Il bando emanato dal Ministero è una grande occasione di sviluppo e rafforzamento del tessuto sociale, oltre che di progettualità culturali e turistiche, è un bando moderno che ci trova in linea con le sue parole chiave, ed è per questo che la città lo utilizzerà per proseguire la sua crescita». All’incontro sarà presente il sindaco di Ancona, Valeria Mancinelli.
Intanto, una specifica: verissimo, se davvero vuoi dare crescita e nuovi impulsi alla tua città da qualche parte devi pur cominciare. Ma egregio assessore Marasca, è davvero convinto che iniziare dalla candidatura di Ancona a capitale italiana della cultura sia la scelta giusta? Non è che perseguendo una strada così ardua per città e cittadini si rischi di gettare al vento denaro e risorse pubbliche inutilmente? Basterà il milione di euro destinato al vincitore?
Perché vede, se è vero quel che dice il professor Vittorio Sgarbi: “le Marche sono tutte un museo a cielo aperto”, è anche vero che le Marche hanno dimostrato di non essere così brave nel mettere a profitto una tale ricchezza. Figuriamoci Ancona! Diventare per un anno capitale della cultura significa, tra le tante opportunità, dover ospitare in città milioni di persone che ci arriveranno via mare, via terra, via cielo… dove le metteremo? Come le accoglieremo?
Abbiamo un porto totalmente staccato dalla città, un aeroporto che te lo raccomando per quanto è desertificato e mal gestito, una propensione all’organizzazione di eventi da terza fascia, strutture ricettive insufficienti ad alloggiare moltitudini di persone, e se si vogliono coinvolgere quelle dei Comuni turistici come Portonovo, Sirolo, Numana, va ricordato che queste da giugno a settembre sono piene, appunto, di turisti loro.
Non discuto la valenza culturale e la storia di Ancona, o le sue bellezze ed eccellenze, ma la sua capacità di rifarsi il trucco e rendersi presentabile al meglio prima di accogliere nuovi ospiti in casa. Su trucco e parrucco in questi anni Ancona ha fatto davvero poco. Non vorrei si corresse il rischio di ospitarli in salotto e farli dormire in un divano letto.