Pane Burro & Marmellata

Una striscia quotidiana di riflessione


di Paolo Fileni

Sei grassa? Non puoi arbitrare nel Volley

Quando il sistema non premia il merito ma freddi numeri chiamati parametri

Camerano, 19 febbraio 2023 – “Egonu, tu sei nera, io sono grassa! Lo sport dovrebbe unire, e non emarginare. Ho superato i valori previsti di BMI (indice massa corporea, ndr) e circonferenza addominale. Parametri fuori norma ma di poco. Un poco che non scalfisce la qualità del mio servizio. Come se tre dita in più sul mio girovita potessero mettere a rischio una partita di pallavolo che, tra l’altro, non prevede che l’arbitro corra per il campo come succede nel calcio.

Ho deciso di dire basta, per me e per tutti i grassi. Basta a delle regole che non sempre vengono fatte valere erga omnes (nei confronti di tutti). Basta alle vedute ristrette. Basta a un sistema che non si interroga se quei chili in più nascano da problemi di salute o periodi particolari della propria vita. Basta a chi si basa sui numeri e sotterra le emozioni.
La salute mentale, l’integrità di un individuo, la passione e il sacrificio di un essere umano valgono molto di più di qualche centimetro di troppo! Da oggi inizia la mia battaglia
“.

L’autrice di questa lettera aperta, postata su Facebook, si chiama Martina Scavelli (foto). Ma potrebbe chiamarsi Gina, Maria, Laura… Fa l’arbitro di volley in serie B. O meglio, faceva l’arbitro di volley in serie B, perché il 14 febbraio, il giorno di San Valentino, ha scritto alla Federazione Italiana Pallavolo (Fipav), annunciando le sue dimissioni, dichiarando che non arbitrerà mai più.

Il perché lo ha spiegato lei stessa con le righe in apertura, raccogliendo una montagna di consensi e solidarietà su Facebook, grazie anche alle tante condivisioni come quella di Piero Gurrieri tra la gente in cui mi sono imbattuto.

Non ero a conoscenza del fatto che esistevano dei parametri riferiti alla massa corporea e alla circonferenza addominale per poter allenare. Parametri che, come dice la stessa Martina, nel volley non hanno senso dal momento che l’arbitro sta su un trespolo per tutta la durata della gara. Semmai, i parametri dovrebbero essere: vista da falco, velocità di giudizio, conoscenza profonda delle regole, capacità di valutare la paraculaggine degli atleti in campo. Nel volley l’arbitro è immobile come un vigile che dirige il traffico all’incrocio tra Via del Corso e Piazza Venezia a Roma. Che c’entra il suo peso corporeo e le maniglie sui fianchi?

D’altro canto, quando mai in Italia s’è presa in considerazione la meritocrazia? Mai. Solo nel caso del Trota, di leghista memoria, i nostri politici si accorsero che esisteva. Peccato che i nostri politici siano incapaci di coniugare l’autogiudizio. Ecco, questo è il punto, vorrei molte più Martina Scavelli impegnate a dirigere una partita di volley, o insegnanti bravi a insegnare, donne in gamba a dirigere aziende, uomini capaci impegnati in svariati settori, medici e infermieri pagati il giusto, e meno politici sugli scranni italiani o europei anche se magri come un giunco.

Nessun politico interverrà per cambiare le regole nel volley a favore di Martina. Né, tantomeno, la Fipav. Già risuona nelle mie orecchie il solito refrain: “Ma che vuole quella cicciona?

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Una striscia quotidiana di riflessione

di Paolo Fileni

L’uovo di Pasqua per adulti

Un prodotto buono che fa del bene in vendita ad Ancona


Camerano, 28 marzo 2023 – Se non se ne parla più di tanto non significa che non esista, che sia sparito. Anzi. Lo slogan sui social dice che in Italia ogni otto ore una persona scopre di aver contratto il virus dell’Hiv, e che il numero dei controlli preventivi non è mai stato così basso.

Allora parliamone. Parliamo di Aids (sindrome da immunodeficienza acquisita), una malattia infettiva causata dal virus Hiv (virus dell’immunodeficienza umana). Una sindrome, va ricordato, che si tramette attraverso l’atto sessuale non protetto e che negli anni ha portato alla morte decine di milioni di persone in tutto il mondo. Oltre 600 mila decessi nel 2021.

Ed ecco l’idea. Visto che la Santa Pasqua si avvicina, per sensibilizzare sul tema e per invitare alla prevenzione (ad Ancona presso Checkpoint, Via delle Grazie 106, è possibile effettuare test rapidi per Hiv, Hcv e Sifilide), lo showroom Versatili di Ancona ha pensato e realizzato Lovo Sicuro, un prodotto buono che fa del bene (foto). Si tratta di un uovo di Pasqua “per adulti” in quanto la sorpresa che contiene è puramente simbolica: si tratta infatti di un profilattico, che riporta al concetto appena espresso della prevenzione e sensibilizzazione verso il virus dell’Hiv.

«Il nostro obiettivo era finalizzare l’acquisto dell’uovo soltanto al discorso beneficenza, così da rendere ancora più forte il gesto di un acquisto apparentemente difficile (considerando il tipo di sorpresa), e ricordare il senso del progetto dalla vendita fino all’apertura dell’uovo», dicono gli ideatori.

Il ricavato della vendita di queste uova, infatti, andrà a sostenere le attività del Checkpoint di Ancona e verrà speso per l’acquisto di test per Hiv, Hcv e Sifilide. Qualcuno potrà pensare: è solo un uovo, è solo un preservativo, che vuoi che incida sui numeri mostruosi della malattia? Vero per certi versi, ma alla mente torna quel che mi disse tanti anni fa il presidente di un’associazione che si occupava di disabili rispondendo alla mia osservazione di quanto minime fossero le donazioni che riceveva: «È goccia dopo goccia che si riempie il mare».

Lovo Sicuro è acquistabile:

  • nello shop Versatili, Via Bruno Buozzi 33, Ancona
  • al Focolare, Via Boranico 204, Ancona
  • online sul sito www.versatili.it

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