Camerano, 14 maggio 2023 – Festa della Mamma… che avranno poi da festeggiare queste martiri del ruolo antico quanto il mondo. Già, perché non ci fossero state le mamme il mondo sarebbe popolato solo da alberi, cespugli e verdure rigogliose.
Nascere donna, da sempre, ha significato partire da una posizione sociale di svantaggio. E non è che oggi le fanciulle possano gioire più di tanto: salari più bassi rispetto agli uomini; triplice impegno familiare rispetto ai mariti; altissima attenzione all’estetica prima di uscir di casa; educazione dei figli delegata quasi in toto e via così.
Un fardello pesante già di per sé che ovviamente si appesantisce ulteriormente quando da donna, moglie e lavoratrice, la signora in questione passa a ricoprire anche il ruolo di madre. Nove mesi di pancione e fatiche supplementari che l’uomo non sa neppure cosa vogliano dire. E poi, pannolini maleodoranti da sostituire; pappine supplementari da preparare e un asilo nido da ricercare laddove asili nido non esistono. E quando esistono sono fuori dalla portata di tante tasche.
Dopo tutto questo, dopo averli cresciuti questi benedetti figli, dopo averli accompagnati alla laurea e sofferto e tribolato con loro alla ricerca di una occupazione, quando in ultimo una mamma potrebbe iniziare a rilassarsi e godersela un tantino, ecco le caldane della menopausa a ricordarle che è donna e che per questo qualcosa in più deve pagare all’esistenza rispetto all’uomo, rispetto a un padre.
Dopo tutto questo, forse ti spieghi perché oggi in Italia quattro donne su dieci non vogliono più saperne di fare figli. Non vogliono più saperne di diventare mamma. Anche se nel profondo la voglia ci sarebbe, perché l’istinto animale che ci guida ha impresso nel dna femminile la salvaguardia e lo sviluppo della specie. Un istinto che cozza tremendamente, specie nelle giovani coppie, con il bilancio familiare e i denari che a fine mese nel cassetto non ci sono.
Peccato, perché per un figlio la mamma è l’unico universo riconosciuto, l’unica bolla calda e accogliente dove rifugiarsi per una carezza. L’unica persona al mondo capace di ascoltare, capire, perdonare e aiutare un figlio senza chiedere nulla in cambio. L’unica che non si offende se il giorno della Festa della Mamma non riceve neppure gli auguri. E a volte, se li riceve, non sa neppure chi glieli fa.
Capita anche questo: fare gli auguri alla propria madre e lei, avviluppata totalmente nello scialle bastardo del morbo di Alzheimer, che crede glieli stia facendo suo marito. Ma non importa. Una vita intera passata a fare la mamma non può essere cancellata dalla cancellazione della memoria. Resta per sempre, nel profondo del cuore. E chi se ne frega se oggi non si festeggia: ti ho festeggiata tutta la vita. Sperando, la tua, duri ancora un po’.
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