Camerano, 5 gennaio 2023 – Da ieri è ufficiale, l’Unione Europea ha dato via libera all’immissione sul mercato della polvere parzialmente sgrassata di Acheta domesticus meglio conosciuto come grillo domestico.
Dunque, grilli a volontà sulle tavole degli italiani e, ovviamente, su quelle dei marchigiani. E ce n’è per soddisfare ogni genere di palati e gusti, dal momento che la polvere parzialmente sgrassata di Acheta domesticus, si legge sulla Gazzetta Ufficiale dell’UE, soddisfa le condizioni del mercato se utilizzata nel pane e nei panini multicereali, nei cracker e nei grissini, nelle barrette ai cereali, nelle premiscele secche per prodotti da forno, nei biscotti, nei prodotti secchi a base di pasta farcita e non farcita, nelle salse, nei prodotti trasformati a base di patate, nei piatti a base di leguminose e di verdure, nella pizza, nei prodotti a base di pasta, nel siero di latte in polvere, nei prodotti sostitutivi della carne, nelle minestre e nelle minestre concentrate o in polvere, negli snack a base di farina di granturco, nelle bevande tipo birra, nei prodotti a base di cioccolato, nella frutta a guscio e nei semi oleosi, negli snack diversi dalle patatine e nei preparati a base di carne.
Antipasto, primo, secondo, contorno, frutta e persino merenda e bevande a base di grillo domestico, il tutto con la certificazione scientifica della Commissione UE e dell’Autorità per la sicurezza alimentare.
Sul principio: “quel che non ammazza, ingrassa”, sulle tavole dei marchigiani vedremo presto piatti tipo cannelloni al grillo, vincisgrassi all’Acheta domesticus, stoccafisso affogato nel sugo del grillo, coniglio in porchetta su nido di grilli novelli e via così: Moreno Cedroni, Uliassi e gli altri Chefs nostrani non avranno che l’imbarazzo della scelta.
La novità non è stata presa bene dal vicepresidente della Commissione Ambiente della Camera dei deputati, Francesco Battistoni: «è una scelta azzardata se non addirittura pericolosa – ha dichiarato – Con questa decisione si rischia di favorire un principio errato secondo il quale questo nuovo alimento favorirebbe l’aumento di produzioni sostenibili a minor impatto ambientale. Sul punto – ha concluso Battistoni – bisogna essere estremamente prudenti evitando di promuovere come alternativi alla nostra dieta, cibi di cui si conoscono poco gli effetti nutrizionali e le eventuali criticità».
Da oggi, dunque, caccia aperta e autorizzata al grillo domestico. Sentiremo ancora, questa estate, il suo rassicurante cri-cri? Sentiremo ancora quell’accattivante frinire, colonna sonora che ha accompagnato in passato l’amoreggiare in campagna di molte coppiette? Ai buongustai l’ardua sentenza. Con un enigma tutto da sciogliere: “dopo i grilli, passeremo alle cicale?”
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