Camerano, 20 giugno 2023 – Tanto tuonò e piovve che alla fine, dopo qualche alluvione e disastri sparsi qua e là, anche quest’anno è arrivata l’estate. Che si preannuncia calda, caldissima, sinonimo di secco ed arsura ma pure di vacanza per tot milioni di italiani sempre più desiderosi di un posto al mare o in montagna, al lago, in campagna, nelle città d’arte. Un po’ dappertutto, insomma, pur di sentirsi vivi, liberi, padroni nel proprio tempo libero di spenderlo come più aggrada.
Alle falde del Monte Conero è tutto pronto per accogliere le masse di turisti amanti del mare, e di tutto quanto offre questo territorio baciato dalla Dea Natura e dalla più o meno lungimiranza di chi lo governa e lo vive.
Loreto con il suo turismo incentrato sui pellegrinaggi alla Santa Casa, Castelfidardo con quello votato alla fisarmonica, Osimo che punta al rilancio della cultura, Sirolo e Numana che fanno a gara a chi organizza più eventi nell’arco dei tre mesi estivi, persino Camerano che pur non essendo affatto organizzato turisticamente parlando si è autoproclamato città turistica, nella speranza di raccogliere quelle briciole di turismo che cadono dalla bocca delle più quotate vicine di casa. Con Ancona leggermente in ritardo per via delle fresche Amministrative che hanno lasciato un buco nell’organizzazione degli eventi.
Questo il quadro, in sintesi, della realtà ad oggi. Con Sindaci e Assessori competenti in materia di questi sette Comuni che diligentemente hanno svolto il compitino e ufficializzato il proprio cartellone con un titolo uguale per tutti: “Eventi Estate 2023”. Perché, diciamocelo una volta per tutte, in queste realtà non ci fosse il turismo non esisterebbe il benessere che c’è. Né per chi ci abita e lavora, né per chi le amministra.
Ufficializzati gli eventi dell’“Estate 2023”, però, a risultare più scontenti sono proprio i residenti nei sette Comuni che gravitano intorno al Monte Conero o insistono lungo la Riviera Adriatica. Il loro è un ragionamento comune e generalizzato: “I turisti sono chiassosi, maleducati, sporcaccioni, di serie B. Vogliamo un turismo di qualità. Gente che spende, che non sporca, che all’una di notte va a dormire”. E ancora: “Che senso ha farne arrivare così tanti se poi le strade sono piene di buche, i servizi essenziali vanno in sofferenza, gli sfalci non vengono effettuati e, più in generale, l’ordinaria manutenzione e gestione del bene pubblico è deficitaria se non assente del tutto?”.
Esagerano? A volte sì, ma per certi versi hanno anche ragione. Ognuno ha il turismo che si merita e la professionalità di chi gestisce le strutture ricettive o amministra i territori non cresce sugli alberi. Esistono quelli bravi e quelli meno bravi a tutti i livelli: dalla Regione alle Province e ai Comuni; dagli stabilimenti balneari agli hotel, ai ristoranti, agli esercizi pubblici. E ognuno raccoglie di più o di meno in base alla propria professionalità ed organizzazione.
Mi piace pensare che tutti questi attori, residenti compresi, diano il loro meglio per fare in modo che chi viene in vacanza qui da noi torni a casa elogiando la professionalità riscontrata nelle strutture ricettive o nelle bellezze dei Comuni visitati. Il passa parola è la voce di maggior successo in ambito turistico. Mister Roberto Mancini o il saltatore in alto “Gimbo” Tamberi ci possono mettere la faccia quanto vogliono per promuovere le Marche, ma se poi la realtà non corrisponde alle loro promesse sono solo soldi buttati. E sono soldi dei marchigiani, i nostri soldi.
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