Pane Burro & Marmellata

Una striscia quotidiana di riflessione


di Paolo Fileni

Ancona città del caos e dell’incompiuta

A livello urbano sociale e politico. Gli apparentamenti ai ballottaggi

Camerano, 21 maggio 2023 – Ultimi palpiti elettorali: fra sette giorni esatti Ancona conoscerà quello che sarà il suo futuro politico-amministrativo da qui al 2027. E, se non fosse davvero una cosa seria, mi verrebbe da sorridere fra le righe. Sopra le righe.

Per uno che ad Ancona non ci abita, e che in città ci va prevalentemente per lavoro soltanto da una dozzina d’anni – pur essendo marchigiano per nascita e genealogia – questo capoluogo di regione risulta sin dal primo impatto come l’elogio del caos e dell’incompiuta. Dal porto al centro storico, da San Ciriaco alle Palombare è tutto un salire e scendere fra cantieri non completati, viabilità da rivedere, potenzialità enormi mai affrontate o mai sviluppate fino in fondo.  

Una città blasonata Ancona, con una storia importante, un porto strategico, un centro unico, che le varie amministrazioni nel loro succedersi non sono state in grado di valorizzare nei loro potenziali punti d’eccellenza espressi solo in parte. Diciamo, mancanza di visione? Mancanza di denaro? Legacci cultural-politici troppo conservatori? Un po’ di tutto ciò, certo, ma pure un malsano clientelismo politico (questo, diffuso un po’ ovunque sull’italico suolo), che tende a concedere solo a chi ti garantisce un futuro (leggi, poltrona), a scapito di sviluppo e innovazione.

Non m’interessano le bandiere e il loro colore, m’interessano le idee, la capacità di realizzarle, il merito riconosciuto verso chi le ha e le mette in pratica, a prescindere da dove arrivano, se siano cioè di sinistra, di centro, di destra. Fra sette giorni, i due contendenti chiuderanno gli apparentamenti e gli elettori anconetani saranno chiamati a scegliere uno fra i due finiti al ballottaggio in queste Comunali 2023: Ida Simonella del centrosinistra e Daniele Silvetti del centrodestra, il loro sindaco per i prossimi cinque anni.

Apparentamenti che al momento rispecchiano il caos e le incompiute espresse sopra. Dei quattro esponenti delle liste rimaste fuori dal ballottaggio, l’unico apparentamento ad oggi risulta essere quello di Marco Battino di Ripartiamo dai Giovani con il listone di centrodestra del candidato a sindaco Daniele Silvetti. Una scelta, quella del giovane Battino cercato da Silvetti, che è stata attaccata duramente dai Giovani Democratici del Circolo di Ancona: «Altro che ‘Ripartiamo dai Giovani’, Marco Battino riparte dalle poltrone». Vero è che Battino, a onor di cronaca, durante la campagna elettorale aveva negato con forza ogni possibile apparentamento con chicchessia.

Ida Simonella, dalle ultime notizie, affronterà il ballottaggio da sola. L’avvocato Francesco Rubini, l’unico papabile, non è riuscito a convincerla. O meglio, è lei che ha scelto di non sottostare alle di lui richieste. Idem per Enrico Sparapani del Movimento 5 Stelle di Ancona: «Nessun apparentamento, il voto è dei cittadini che si esprimeranno liberamente”. Anche Roberto Rubegni di Europa Verde non dovrebbe apparentarsi con nessuno, dopo il fallito tentativo iniziale di creare un polo che raccogliesse anche sinistra e M5s.

Se è vero che in sette giorni può succedere di tutto e di più, è anche vero che in sette giorni può anche non accadere nulla. Sarà, alla fine, un testa a testa serrato fra Simonella e Silvetti e a determinare la vittoria dell’una o dell’altro saranno gli elettori anconetani. Gli unici veri artefici del futuro della città dorica. E questo è l’unico punto fermo, l’ordine compiuto della democrazia che, nonostante certe imperfezioni, resta pur sempre la miglior forma di governo che abbiamo proprio perché si basa sulla sovranità popolare.

© riproduzione riservata   


Pane Burro & Marmellata

Una striscia quotidiana di riflessione

di Paolo Fileni

L’Intelligenza artificiale sui femminicidi

Abbiamo chiesto a ChatGPT un parere. Tu, che ne pensi?


Camerano, 8 giugno 2023 – Sono 47 le donne uccise in Italia da gennaio ad oggi (fonte: FemminicidioItalia.info), una media di quasi otto al mese, due alla settimana. Un fenomeno inaccettabile, quello dei femminicidi, che perdura da anni e di fronte al quale neppure le istituzioni riescono a trovare una soluzione davvero efficace. Così, visto che va tanto di moda, ho chiesto aiuto all’intelligenza artificiale affinché analizzasse il fenomeno e proponesse soluzioni.

A ChatGPT ho posto il seguente quesito:

La piaga dei femminicidi in Italia, come combatterla?

Di seguito, la risposta fornita dall’algoritmo del robot:

“Come assistente virtuale, non posso esprimere opinioni personali o politiche. Tuttavia, posso fornirti alcune informazioni riguardo alle possibili azioni preventive per combattere la piaga dei femminicidi in Italia.

  1. Educazione e cultura: L’educazione e la cultura sono fondamentali per promuovere la parità di genere e sensibilizzare le persone sulla violenza contro le donne. Ciò significa adottare programmi di istruzione nelle scuole che insegnino il rispetto dell’altro sesso e promuovano l’empatia e la tolleranza. La cultura italiana deve abbracciare il concetto di “non violenza” e contribuire a diffondere un messaggio di rispetto e d’amore verso le donne.
  2. Rafforzamento della legge: La legge italiana deve essere rafforzata per garantire la protezione delle donne e punire severamente i femminicidi e qualsiasi forma di violenza contro le donne. Gli autori di questi atti devono essere processati con tempestività ed efficacia e puniti con la massima severità.
  3. Creazione di servizi di supporto: Le donne che subiscono violenza hanno bisogno di supporto. I servizi di sostegno possono essere forniti dalle organizzazioni, dalle autorità locali e dallo Stato italiano. Ciò include servizi di ascolto, consulenza psicologica, alloggio sicuro e assistenza legale.
  4. Campagne di sensibilizzazione: Campagne di sensibilizzazione pubblica possono aiutare a promuovere la consapevolezza della violenza contro le donne e dei loro diritti. Tali campagne potrebbero includere spot televisivi, documentari, manifestazioni di protesta e promozione delle responsabilità delle organizzazioni.
  5. Coinvolgimento degli uomini: Gli uomini devono essere maggiormente coinvolti nella lotta contro la violenza sulle donne, in modo da promuovere la consapevolezza dell’importanza del rispetto e della parità di genere e per evidenziare che i femminicidi sono tutt’altro che una questione di “donna”. Una campagna nazionale per uomini contro la violenza domestica è stata lanciata dall’associazione “White Ribbon” proprio per unirsi alla lotta contro la piaga dei femminicidi.

In conclusione, la piaga dei femminicidi richiede l’impegno della società italiana nella sua interezza, e solo a condizione di collaborazione e coordinamento potremo combatterla efficacemente”.

Tu, hai qualcosa da aggiungere?

© riproduzione riservata


link dell'articolo