Camerano, 8 ottobre 2021 – A quattro giorni dallo spoglio definitivo delle schede elettorali, a Camerano c’è chi ha festeggiato lancia in resta (Oriano Mercante della lista Camerano Unita), e chi si lecca le ferite per una vittoria auspicata e non raggiunta (Marinella Ippoliti di NuovaMente Camerano), con il terzo incomodo Giorgio Giostra di Camerano è ora che la prende con stanca e delusa filosofia.
Prima di provare a cimentarsi nell’ardua prova di un’analisi dell’andamento del voto e dei risultati, occorre ricordare i numeri cameranesi di queste Comunali 2021:
Elettori: 6.781; Votanti: 3.372 (49,73%); Schede nulle: 65; Schede bianche: 43; Schede contestate: 0. Aggiungendone un altro che non compare nelle statistiche ufficiali della Prefettura: Non Votanti: 3.409 (50,27%). E la prima domanda da porsi, in assoluto, è: dove sono, dov’erano domenica e lunedì scorsi quei 3.409 cameranesi (più della metà degli aventi diritto), che hanno scientemente disertato le urne?
Milioni di ragazzi e ragazze, di uomini e donne nel corso degli ultimi 250 anni hanno dato la vita alla Patria per permettere agli italiani di potersi esprimere in libere elezioni. Non credo che ripagarli snobbando le urne sia un bel gesto, e chi lo ha messo in atto credo se ne debba pentire. Al di là della Costituzione, di come la si pensi, alle urne ci vai per rispetto nei confronti di quei milioni di morti, poi, se vuoi, non voti, o voti scheda bianca o scrivi l’epiteto che ti pare, ma ci vai!
Come risaputo, a Camerano ha vinto la lista Camerano Unita del neosindaco Oriano Mercante, espressione del centrosinistra locale che dà continuità alla lista uscente della Del Bello e ad una reggenza delle sinistre che a Camerano dura da 25 anni: con la vittoria di Mercante la reggenza arriverà a 30. Bravi loro. Bravo il dottor/enologo/sindacalista Mercante a non attaccare gli avversari, a non buttarla in caciara per dirla alla romanesca; bravo ad esporre un programma molto articolato con pacatezza e convinzione; bravo nel costruire la squadra e ad intercettare la fidelizzazione di un elettorato consolidato che si rispecchia nello zoccolo duro storico proveniente dalla chiesa, dagli scout, dai fedelissimi della sinistra e di qualche “saltafosso” che in politica non mancano mai.
Per battere una simile realtà politica e un candidato così forte, nonostante moltissimi cameranesi fossero arcistufi della reggenza pluridecennale e della pochezza dell’ultima Amministrazione, occorreva una vera e propria macchina da guerra capace di coinvolgere e convincere i più in un disegno di cambiamento vero, lucido, basato su cosa fare in concreto per realizzare il programma e non sul semplice elenco delle cose da fare.
Il centrodestra unito di NuovaMente Camerano, che poi proprio unito non era, ha commesso tutta una serie di errori concettuali e temporali nonostante, a sei mesi dalle elezioni, partissero ampiamente favoriti. Intanto, il nome della lista con quel Mente che richiama troppo il verbo mentire. Poi nella scelta dei componenti la lista dei candidati consiglieri, con troppi partiti al suo interno da accontentare, litigi per scegliere od estromettere questo o quello, rattoppi dell’ultima ora per giustificare certe assenze. Il tutto, accompagnato da una certa supponenza che basava la vittoria certa sull’appoggio “pesante” dei quattro partiti di centrodestra che governano la Regione Marche.
Il risultato è stato un ritardo ingiustificato su tutto. Da favoriti si sono ritrovati a dover rincorrere un avversario che non ha sbagliato un colpo. Quando Mercante – che comunque qualche difficoltà a partire l’ha avuta – ha iniziato ad incontrare i cameranesi nei vari quartieri, l’avvocatessa Marinella Ippoliti non esisteva come candidato sindaco, il programma non era scritto e la lista dei candidati ancora in costruzione. Quando Mercante faceva partire la sua comunicazione sui social, acquistava banner elettorali e spediva comunicati ai giornali, dal centrodestra non nasceva nessun tipo di comunicazione, seppur sollecitata. Quando finalmente il candidato sindaco è stato trovato, la lista composta, il programma scritto, e la macchina si è messa in moto lungo il breve rettilineo della scadenza elettorale, gli avversari erano già spariti oltre la curva.
Senza togliere meriti ai vincitori, la sensazione è che queste elezioni comunali andate al centrosinistra, in realtà le ha perse il centrodestra strada facendo. Gli uomini e le donne che lo rappresentavano localmente sono stati buoni solo ad invocare un “cambiamento necessario del paese perché non se ne può più”, senza però spiegare agli elettori cosa avrebbero fatto per cambiarlo davvero.
E le hanno perse, le elezioni, anche quei 3.409 cameranesi che hanno chiuso gli occhi e la mente di fronte alla possibilità di dimostrare che la comunità di Camerano esiste davvero. Ora, sarà compito di Mercante dimostrare loro che Camerano c’è, esiste, ed è davvero un gran bel posto dove vivere, lavorare e crescere i propri figli. Il neosindaco ha 5.019 motivi per farlo: i 3.409 astensionisti ai quali poter dire che votare valeva la pena e i 1.610 elettori ai quali dimostrare che la loro croce sulla sua lista non è stata un azzardo ma una scommessa vinta.
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