03 Apr Amministrative 2021 spostate a settembre/ottobre
Per il Sindaco, a Castelfidardo Ascani si ricandiderà; a Camerano per il centrodestra torna in auge l’ipotesi di una candidatura dall’alto di Lorenzo Rabini
Camerano, 2 aprile 2021 – Se non ci fosse stato il Covid-19 a governare e decidere i destini, la vita e il quotidiano di ognuno di noi, oggi saremmo a un passo dalle elezioni Amministrative. Cioè, in piena campagna elettorale per eleggere nuovi Sindaci un po’ dappertutto. In Italia si sarebbe dovuto votare in circa 1.276 Comuni su 7.903, di cui 20 capoluoghi di provincia. Nelle Marche, in 28: due Comuni con oltre 15mila abitanti e ventisei con meno. Nella provincia di Ancona in quattro Comuni: Castelfidardo, Camerano, Cupramontana e Santa Maria Nuova.
Invece, no. La pandemia, continuando ad imperversare e facendo registrare numeri di contagi ancora preoccupanti – complice la carenza di vaccini e l’inadeguata organizzazione della campagna vaccinale – ha indotto il Governo romano a spostare le Amministrative a settembre/ottobre 2021. Una data certa ancora non c’è: dipenderà da come si comporterà il virus maledetto…
Quel che è certo è che questo rinvio è tutto grasso che cola a favore di chi deve comporre le varie liste dei candidati. Parrebbe, infatti, che esista proprio una carenza di persone disposte ad impegnarsi politicamente. Fare il Sindaco, di questi tempi, non è certo uno scherzo. Chi si improvvisa in un ruolo così complicato potrebbe andare incontro a problemi seri. Occorrono capacità, conoscenze, esperienza, e sembrerebbero proprio queste a latitare. Anche per il ruolo di Consigliere comunale, ovviamente.
A Castelfidardo, per ora, l’unica cosa certa è la ricandidatura del sindaco uscente Roberto Ascani (foto) il quale, tuttavia, ha difficoltà a riconfermare tutti i componenti della sua lista. Non per demerito dei singoli, ma proprio perché diversi Consiglieri intendono lasciare e sostituirli risulterebbe più difficile del previsto.
A Camerano, invece, idem. Il sindaco uscente, Annalisa Del Bello, non ha ancora ufficializzato la sua ricandidatura e resta abbottonata nell’asola di continui incontri con i suoi. Quel che è certo, al momento, è che perderà il Consigliere più prezioso in termini di capacità nel raccogliere consensi: l’assessore Costantino Renato. Non è un mistero, ormai, che Renato sia sul mercato. Tutti lo cercano e tutti lo vorrebbero ma lui, un po’ nauseato dai trattamenti politici ricevuti dai suoi negli ultimi cinque anni, ha già fatto capire che vorrebbe prendersi una pausa di riflessione. Non vorremmo facesse la fine della sora Camilla…
Sull’altro fronte, quello del gruppone di centrodestra, i problemi principali riguardano proprio il nome del candidato Sindaco. Dei tre papabili: Alfonso Ardone di Forza Italia; Francesco Marzocchi di Fratelli d’Italia; Lorenzo Ballarini della Lega; solo quest’ultimo avrebbe un minimo d’esperienza amministrativa. Insomma, Ardone difficilissimo, Marzocchi troppo giovane, Ballarini forse, resterebbe in gioco Giuseppe Vaccari ma la sensazione che “lo voterebbero in pochi” è forte e arriva proprio dall’interno del gruppone.
Come ne usciranno? Con tutta probabilità la parola definitiva spetterà ai dirigenti provinciali e regionali dei Partiti interessati che vogliono un candidato Sindaco forte. E questo fa nascere un’ipotesi affatto trascurabile: quella di Lorenzo Rabini (foto). Sulla piazza, chi più di lui ha l’esperienza politica e istituzionale necessarie a ricoprire il ruolo in tempi così difficili? Rabini si era tirato fuori dalla partita, dichiarando che avrebbe dato solo una mano dall’esterno; attualmente ricopre con soddisfazione il ruolo di capo segreteria del gruppo Fratelli d’Italia in regione ma, se dovesse arrivare per lui una chiamata dai vertici provinciali o regionali, come risponderà? Per quel politico di razza che è, rispondere no gli risulterebbe impossibile. Un po’ come successe tra Vittorio Emanuele II e Garibaldi a Teano, con quest’ultimo che al suo Re rispose: “Obbedisco!”
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