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Ambiente: siamo tutti colpevoli!

Oggi studenti in piazza ovunque: ad Ancona solo un sit-in

27 settembre 2019 – La sezione italiana del movimento ecologista di Greta Thunberg (foto) ha organizzato per oggi, un venerdì, il terzo dei Fridays for Future, lo sciopero degli studenti che a livello nazionale scendono in piazza per gridare la loro rabbia contro la casta rea di non aver fatto nulla sulle questioni ambientali come il surriscaldamento del pianeta, l’inquinamento dei mari, lo scioglimento dei ghiacciai, le foreste spazzate via dal fuoco…

Oltre cento le città che aderiscono allo sciopero, dove si chiede di eliminare le fonti di energia fossili e giustizia climatica per il mondo intero, con gli studenti che vedranno le loro assenze a scuola giustificate dallo stesso ministro dell’istruzione Lorenzo Fioramonti.

Quasi che la politica, sposando la protesta e graziando le assenze, voglia in qualche modo farsi perdonare dai giovani per quel che non ha fatto in tutti questi anni sul tema. Sbagliato! Bigiare le lezioni è sempre bigiare, a prescindere dal motivo.

L’Italia degli studenti in piazza, dunque, ma ad Ancona non ci sarà nessun corteo, solo un sit-in, alle 11.30, in Piazza Cavour.

Che Greta & C. scendano in piazza per scuotere le coscienze dei potenti del mondo sul tema dell’ambiente è quanto di più encomiabile e accettabile. Vuol dire che quest’ultima generazione ha una coscienza, una consapevolezza, una reattività e un coraggio che le precedenti non avevano. E lo vuole gridare forte, fortissimo, marciando lungo le strade dei cinque Continenti.

Se la prendono con i potenti del mondo tralasciando, però, un piccolo particolare: se il mondo è arrivato così malandato ai giorni nostri, c’è arrivato con la complicità nei vari secoli dei suoi stessi abitanti. Né uno di più, né uno di meno. Miliardi di persone che – come spiega con dovizia anche Massimo Donelli su QN – hanno preferito le centrali a carbone e/o quelle atomiche pur di avere le case riscaldate, l’acqua calda per la doccia, le auto per andare in vacanza, gli smartphone inquinanti, i recipienti e i sacchetti di plastica… Senza minimamente curarsi dello smaltimento di questi oggetti o dei derivati di queste comode scelte di vita.

S’incolpa, di tutto ciò, una casta non ben identificata. Mentre, in realtà, i colpevoli siamo tutti noi. Né uno di più né uno di meno. Miliardi di dita puntate verso qualcun altro, perché di fronte alle nostre comodità a rischio ci deve pur essere un colpevole! Ma… io? No, io no, io il mio dovere l’ho fatto… Diciamo tutti così, ed ecco dove siamo arrivati!