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Alessandro Lunardi, talento mal-trattato?

È valsa davvero la pena per l’artista fidardense partecipare a ‘Tali e Quali 2022’?

Castelfidardo, 9 gennaio 2022 – Diciamolo subito. Alessandro Lunardi (foto), il ragazzo fidardense che ieri sera ha partecipato al talent di Rai 1 ‘Tali e Quali’ è un bravo cantante. Molto bravo, intonato e potente vocalmente parlando, a prescindere dal fatto che è arrivato in trasmissione solo grazie alla sua somiglianza vocale con Nek. A dirla tutta, però, ci è arrivato perché ha inviato un provino in Rai: non avesse avuto il coraggio di farlo, di mettersi in gioco, non sarebbe stato lì. E, una volta lì, ha dimostrato d’essere un artista piuttosto valido, piazzandosi a metà classifica su undici talenti sconosciuti davvero incredibili.

E veniamo al dunque. Per come è strutturato il talent, Alessandro non lo si vedrà più. La formula prevede quattro puntate, 42 talenti non famosi che canteranno davanti alle telecamere spacciandosi per qualcun altro, il sosia di… Al termine, è previsto un minitorneo fra i vincitori delle puntate precedenti che decreterà il vincitore assoluto. Ha davvero senso una singola apparizione, ancorché sulla rete ammiraglia della Tv di Stato, per un artista che vuole farsi conoscere e sfondare? Bastano tre minuti per far capire a pubblico e addetti ai lavori quanto sei bravo?

Marco Grati del gruppo anconetano dei Via Verdi, dunque un artista che ha conosciuto il successo, quello vero, da sempre coerente con la propria storia e immagine, dalla sua pagina social riferendosi a Lunardi (un riferimento che aggiungo io, dal momento che non lo menziona, ndr), oggi ha scritto:

«Per seguire il figlio di un mio amico, stasera per la prima volta mi sono visto Tali e Quali Show. Bravura del mio conoscente a parte, che è indiscussa come quella degli altri partecipanti, la domanda che mi faccio è: “A cosa serve?” Cioè: “Qual è il fine del partecipare come un sosia di chiunque sia?” Ragazzi che magari uno su mille ha talento, spersonalizzati se non umiliati e ridotti a uno zero. È vero: forse per tanti è un’occasione unica, ma non lo capisco lo stesso! Anzi, proprio tale realtà è la matematica dimostrazione che le occasioni esistono. Appoggio chi rischia per quello che è: non di più né di meno, solo quello che è, perché piaccia o non piaccia è un talento unico, un artista, e non una specie di scherzosa maschera di carnevale. A meno che l’unica tua volontà e speranza sia quella di essere protagonista di un karaoke. Se è così allora tutti i miei più sinceri complimenti. Se ti basta questo, sono felice per te. L’importante è farsi vedere? Ma la musica si sente! Che peccato!»

Più chiaro di così! Ma c’è un ma… c’è sempre un ma. Quello di Alessandro Lunardi è davvero un talento mal-trattato? Sì, col trattino, per dire trattato male. Provo a mettermi nei suoi panni. Sono giovane, amo la musica, so di saper cantare, lo faccio da anni. Sono single e disoccupato, faccio lavori saltuari quando capita e l’unica a capirmi è la mia cagnolina, il mio grande amore. Mettiamoci anche un po’ di timidezza. Mi si presenta l’opportunità di esibirmi su Rai 1, c’è gente che si svenerebbe pur di stare al mio posto. Chi se ne frega se per farlo devo spacciarmi per Nek.

E lo faccio, mando un provino, mi accettano, canto in diretta su Rai 1 di fronte a milioni di spettatori. Canto Fatti avanti amore di Neck, certo, ma la faccia è la mia, la voce è la mia. I complimenti sinceri che ricevo dai giudici sono per me, per la mia esibizione, con tutto il sacro rispetto verso Nek!

La vita, per avara che sia, offre sempre delle opportunità. Quasi sempre occorre coraggio per coglierle, e qualche talento. Alessandro Lunardi ha dimostrato di possederli entrambi, e li ha messi sul piatto della bilancia delle opportunità da sfruttare. Se non lo avesse fatto oggi non saremmo qui a parlare di lui, della sua voce e del suo talento: perle, mica ghiande!

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