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2020 – Basta piangersi addosso!

L’auspicio per il nuovo anno in due parole: visione e coesione

Camerano, 31 dicembre 2019 – Tempo di bilanci e nuovi propositi: fra poche ore ci lascia per sempre uno stanco ed emaciato 2019 per lasciare il posto ad un virgulto 2020 pieno di energia e già carico di troppe aspettative.

Una liturgia che gli esseri umani ripetono da millenni, sempre uguale, sempre invariata, accompagnata dalle tante sofferenze patite nell’anno vecchio che se ne sta andando e dai nuovi auspici, spesso scaramantici, affidati a quello nuovo che sta arrivando. Viviamo di sogni e di speranze – forse il vero motore dell’umanità – pronti a piangerci addosso e a recriminare contro il fato quando le cose non vanno come vorremmo e la dea bendata si dimentica di noi.

Dimentichi, troppo spesso, che è il singolo individuo il fautore del proprio destino. Incapace lui, di ammettere con se stesso che se le cose non vanno come dovrebbero le responsabilità gli albergano dentro. Non è facile decidere di sé, della propria vita e degli indirizzi cui incanalarla, si rischia di sbagliare, o di affidarsi al volere di chi è più potente. Di fronte ai bivi, tanti si lasciano andare alla corrente, permettendo a qualcuno o a qualcos’altro d’incidere e scegliere al loro posto. Per poi lamentarsi e piangere lacrime amare maledicendo un destino amaro.

Sono stufo di queste lacrime di coccodrillo. Stufo del piangersi addosso senza muovere un dito per provare a cambiare lo status quo. Stufo di una comunità bravissima a lamentarsi ma incapace a fare squadra per perseguire un obiettivo comune: il benessere di tutti. Troppo impegnati al personale arricchimento e benessere da fregarsene di quello degli altri. Ignorando che una Nazione può prosperare solo se ha una visione totale sulle cose e con la partecipazione e il coinvolgimento di ogni singolo. L’arricchimento dei pochi non porta da nessuna parte.

L’auspicio è che nel nascente 2020 gli italiani si sentano davvero italiani. Un popolo unito che non si pianga più addosso, ma che provi collegialmente a far avanzare tutte e venti le regioni, da nord a sud. Un popolo coeso e meno esterofilo che pensi al bene e al futuro dell’intera nazione; che acquisti prodotti e merci italiane, che valorizzi le aziende italiane, che promuova al meglio le infinite bellezze italiane, che sappia riconoscersi all’interno di ideali comuni. Un popolo finalmente unito, insomma. Poi, poco importa quale sia l’appartenenza politica del singolo, il suo status sociale, il colore della pelle.

Buon 2020 a tutti i nostri lettori, con due parole chiave: visione e coesione. Visione verso un futuro migliore che coinvolga tutti gli italiani e coesione profonda d’ideali e d’intenti. E se qualcuno non ci sta, che vada ad arricchirsi o a piangere per conto proprio dove diavolo vuole. Ma non dica d’essere italiano!